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Segre, Salvini: “Chi nega orrori dell’Olocausto è un pazzo, ma le minacce a me non valgono meno”

Il segretario della Lega Matteo Salvini, ospite a ‘Di Martedì’, torna sugli insulti e le minacce alla senatrice a vita Liliana Segre: “L’ennesimo proiettile arrivato a Matteo Salvini non ha ricevuto mezza parola di condanna da parte di nessuno né in politica né sui giornali. E io non vorrei che qualcuno ritenesse che la minaccia a Salvini e alla Lega in ogni caso vale di meno”.
A cura di Annalisa Cangemi
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"Domani sarò a Firenze con l'ambasciatore israeliano a inaugurare il consolato israeliano a Firenze, perché chi mette in discussione gli orrori dell'Olocausto, i crimini del nazismo, del fascismo e del comunismo e chi vuole cancellare dalla faccia della terra Israele è un pazzo pericoloso che va ricoverato", lo dichiara  il leader della Lega Matteo Salvini, intervistato questa sera da Giovanni Floris a Di Martedì su La7.

"Detto questo, massimo rispetto per Liliana Segre e per chi porta sulla sua pelle i segni dell'orrore del nazismo o del comunismo – aggiunge – Molto semplicemente invito tutti a essere assolutamente tranquilli. L'ennesimo proiettile arrivato a Matteo Salvini non ha ricevuto mezza parola di condanna da parte di nessuno né in politica né sui giornali. E io non vorrei che qualcuno ritenesse che la minaccia a Salvini e alla Lega in ogni caso vale di meno".

Salvini rivendica la decisione di non votare in Senato la commissione Segre contro l'odio: "No, non è stato un errore. Sull'antisemitismo siamo tutti d'accordo e va combattuto senza se e senza ma. Però per qualcuno, a sinistra, sostenere che le case popolari vadano prima agli italiani e poi agli immigrati è razzismo". 

"Io strizzo l'occhio agli italiani e se votano Lega al 34% cosa sono, tutti cretini o fascisti?", dice ancora, citando gli ultimi sondaggi che danno la Lega in crescita, ancora primo partito del centrodestra. "Gli italiani vogliono solo vivere tranquilli – aggiunge -, non vogliono passeggiare per Roma rischiando di prendersi una pistolettata".

Quindi si giustifica per la sua assenza in Aula a Palazzo Madama, lo scorso 7 novembre: mentre si discuteva del dossier dell'ex Ilva di Taranto Salvini era infatti alla fiera dei cavalli di Verona, come mostrano le foto che lui stesso ha pubblicato sul suo profilo Facebook. Piuttosto che "andare in aula a sentirmi dire da Pautanelli che non sa cosa fare di Ilva, perché non c'era mezza votazione, io vado in aula a votare degli emendamenti che salvano posti di lavoro", spiega il segretario della Lega.

"Noi chiederemo di non mettere a rischio gli operai dell'Ilva, io bonifico se ho le imprese. Come convincere gli indiani? Il governo per pregiudizio ideologico ha tolto le tutele e loro se ne sono andati. Ha permesso di scappare, se ne hanno approfittato peggio ancora, il governo è stato così stupido da permettere a questa multinazionale di scappare e mettere in mezzo alla strada 10mila operai", afferma

"Io penso che il governo non riesca ad andare avanti oltre qualche mese. Quando c'eravamo noi erano solo in due a litigare, ma questi sono in cinque a litigare – aggiunge – In primavera si voterà in Toscana, nelle Marche, in Puglia, in Campania, in Liguria e in Veneto: mi auguro che ci sia una presa di coscienza e un sussulto di dignità"

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