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Schlein replica a Meloni: “Si preoccupi di dare risposte al Paese più che preoccuparsi di me”

La segretaria del Pd Elly Schlein replica alla premier Meloni: “Si preoccupi di dare risposte al Paese più che preoccuparsi di me e delle mie preoccupazioni. Non ci dà risposte, come non ce ne ha date su Cutro, come non risponde Fitto sulle modifiche al Pnrr”.
A cura di Annalisa Cangemi
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"Meloni mi attacca dalla masseria di Vespa. Si preoccupi di dare risposte al Paese più che preoccuparsi di me e delle mie preoccupazioni. Non ci dà risposte, come non ce ne ha date su Cutro, come non risponde Fitto sulle modifiche al Pnrr. È un governo che non solo pensa di decidere di cosa si deve parlare e di come deve fare l'opposizione l'opposizione, ma non risponde alle domande e si sceglie le domande". Lo ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein, a Repubblica delle Idee, in corso a Bologna, rispondendo così alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

"Se il nuovo corso del Pd è andare dritti con la strategia che li ha portati alla sconfitta elettorale, io non sono nessuno per dire: cambiate strategia. Se vogliono proseguire posso essere anche contenta…", era stato l'affondo della premier.

"L'ipotesi che sbalordisce di più è il caso del primo governo guidato da un premier donna che decide di tagliare dal Pnrr i fondi per i nidi", ha detto la segretaria dem. A proposito dei ritardi del governo nell'attuazione del Pnrr "il Pd da mesi chiede al governo Meloni quali siano i progetti che dicono di voler modificare. Lo dicono dalla campagna elettorale e ancora nessuno sa quali sono. L'ipotesi che sbalordisce di più sarebbe il caso del primo governo guidato da un premier donna che decide di tagliare dal Pnrr i fondi per i nidi".

"Questo sostengo quando dico che c'è differenza tra la leadership femminile e la leadership femminista – ha aggiunto la segretaria -. Non ce ne facciamo niente di una premier donna se non lavora per aiutare tutte le altre donne di questo paese". 

Schlein: "Fiera di andare al Pride"

La segretaria del Pd domani sarà al Pride a Roma, al contrario del leader del M5s Giuseppe Conte, che invece ha fatto sapere che non ci sarà, per via di "impegni familiari improrogabili".

Per la maggioranza al governo i "nemici sono la comunità Lgbtq…E sono fiera che domani saremo al Pride a cui la Regione Lazio ha deciso di togliere il patrocinio cercando di utilizzare altri argomenti per nascondere quel fondo di omofobia che c'è in quel discorso – ha dichiarato Schlein – Sono gli stessi che hanno affossato tra gli applausi una legge di civiltà come la Zan". La leader dem invece non ha ancora sciolto la riserva sulla sua partecipazione alla manifestazione indetta dal M5s per il 17 giugno, contro il decreto Lavoro.

"Noi continuiamo a insistere con tutte le altre forze di opposizione che cercano di costruire un'alternativa a questo governo. Abbiamo delle differenze ma dobbiamo riuscire a mettere davanti terreni comuni", ha detto Schlein auspicando un dialogo con gli altri partiti del centrosinistra, tra cui appunto il M5s.

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