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Sardine in piazza, in 2500 per il primo evento in Friuli Venezia Giulia nella leghista Monfalcone

Proseguono in tutta Italia le mobilitazioni delle sardine: 2.500 persone si sono date appuntamento in piazza della Repubblica, a Monfalcone, in provincia di Gorizia, per il primo evento organizzato in FVG. Successo anche a Pesaro. La reazione di Salvini: “La vita è troppo bella e troppo breve per passare il tempo ad arrabbiarsi. Prima o poi li incontrerò”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Primo flash mob delle sardine in Friuli Venezia Giulia. Oggi pomeriggio a Monfalcone (Gorizia), la città dei grandi cantieri navali a guida leghista, 2.500 persone si sono date appuntamento in piazza della Repubblica, davanti al Municipio, per  manifestare "pacificamente e spontaneamente contro l'indifferenza e ogni forma di odio, fascismo, xenofobia, antisemitismo e sessismo".

Un'occasione, hanno spiegato i partecipanti, per ribadire l'esigenza di costruire il futuro insieme. A prendere la parola, alcuni promotori della manifestazione, tra cui i rappresentanti della comunità bengalese, che è la più numerosa in termini di manodopera impiegata a Monfalcone, e della rete Lgbt di Trieste.

Nel corso della manifestazione è stata data lettura di una lettera a firma dei cittadini monfalconesi, contrari ad alcuni provvedimenti adottati dall'amministrazione comunale. "Benvenuti – scrivono – nella città: dove i bambini non possono accedere alla scuola dell'infanzia; che toglie i fondi nelle scuole dedicati ai mediatori linguistici e culturali; dove i bambini vengono condotti ad assistere all'alza bandiera; dove non sono tollerate le critiche e che censura i giornali nella biblioteca comunale; dei recinti e dei cancelli; dove si fanno le liste degli insegnanti di sinistra, dove si tenta di riscrivere la storia e di dimenticare il fascismo; dove il 24 per cento degli immigrati che lavorano senza una politica seria di inclusione sociale e dove gli operai vengono multati se mangiano un panino perché non hanno una mensa dove poter pranzare". A conclusione degli interventi i manifestanti hanno intonato ‘Bella Ciao', che è ormai considerata la colonna sonora del movimento.

Le sardine manifestano a Pesaro

"Pesaro non si lega". Lo slogan è quello già rodato e declinato in diverse città. E le Marche non sono da meno. Un migliaio di persone, di tutte le fasce d'età, hanno dato vita in piazzale Lazzarini davanti al Teatro Rossini di Pesaro, alla manifestazione organizzata dalle sardine.

Qualche momento di apprensione si è registrato quando una decina di persone appartenente a centri sociali della provincia ha esposto uno striscione con la scritta "Lega e Pd due facce della stessa medaglia", una critica alla vicinanza del Partito democratico al movimento spontaneo creato dal 32enne Mattia Sartori. Qualcuno ha pensato a contestatori di estrema destra ed è partito il coro "fascisti, fascisti". A quel punto c'è stato qualche attimo di tensione tra il gruppetto e i carabinieri che monitoravano la situazione. Poi la situazione si è calmata, è stato superato il ‘malinteso' e i manifestanti si sono riappacificati cantando insieme ‘Bella ciao'.

"Basta con i muri, apriamo le nostre case ha chi ha bisogno", è stato l'appello degli organizzatori tra applausi e canzoni intonate in un clima disteso. Molti i cartelli, uno a forma di sardina, con vari messaggi anche ironici. Uno recitava "Salvini per te solo margarina nella piadina".

La risposta di Salvini

Il segretario della Lega Matteo Salvini, che oggi pomeriggio si trovava a Portoferraio (Livorno) all'Isola d'Elba, ha commentato così: "La vita è troppo bella e troppo breve per passare il tempo ad arrabbiarsi, per cui viva sardine, sgombri e pesci palla". Più tardi, da Pisa, ha aggiunto: "Stasera a Firenze preferisco incontrare tanti fiorentini e tanti toscani che vogliono elaborare una proposta per il cambiamento piuttosto che chi va in piazza per la protesta. Comunque viva la piazza", ha detto il leader del Carroccio, alludendo alla manifestazione organizzata dalle sardine a Firenze.

"Quando le incontrerò? Prima o poi lo farò – ha proseguito Salvini – ma stasera preferisco confrontarmi con 1200 toscani che lavorano per una nuova proposta politica. Il nostro candidato? Prima dobbiamo costruire la squadra e un progetto solo dopo parleremo del candidato o della candidata".

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