video suggerito
video suggerito

Salvini: “A Draghi ho detto che non voglio aprire crisi ma governo è deludente su alcuni temi”

Matteo Salvini ieri è stato ricevuto dal premier Draghi a Palazzo Chigi, insieme al resto del centrodestra che compone la maggioranza: “Non voglio far cadere il governo, anche se su alcuni temi è deludente e mi riferisco per esempio agli sbarchi”.
A cura di Annalisa Cangemi
2.518 CONDIVISIONI
Immagine

Ieri il centrodestra che appoggia il governo è stato ricevuto a Palazzo Chigi per discutere con il presidente del Consiglio Draghi per discutere della legge delega sul fisco e del catasto.L'incontro è stato definito "positivo" sia dal numero due di Forza Italia Antonio Tajani sia dal leader della Lega Matteo Salvini, per i quali lo scopo principale della riunione era scongiurare l'aumento delle tasse. Al premier Salvini ha smentito le notizie circolare sui giornali, secondo cui il suo partito vorrebbe aprire una crisi di governo: "Non voglio far cadere il governo, anche se su alcuni temi è deludente e mi riferisco per esempio agli sbarchi. E pensare che io ho trascorso giornate intere in tribunale per averne tenuti fuori un centinaio…", ha commentato oggi al Corriere della Sera.

Sulla delega fiscale "La novità importante è che c'è la disponibilità del governo a cambiare il testo. Se ci fossimo seduti e ci avessero detto di prendere atto che il testo è immodificabile, sarebbe stato molto diverso. E invece, insieme a tutto il centrodestra di governo, abbiamo ascoltato parole diverse – ha detto il segretario del Carroccio – Ci lavoreremo a Pasqua e a Pasquetta, ma contiamo di portare l'esecutivo su posizioni condivise di equilibrio".

E sul catasto "tutti siamo d'accordo sulla necessità di far emergere il sommerso del mercato immobiliare, che è stimato tra il milione e il milione e mezzo di casi. Ma abbiamo chiarito che un conto è far emergere il sommerso, un altro l'applicare i valori di mercato agli estimi catastali che farebbero scattare gli aumenti". Salvini ha anche sollevato il tema della rottamazione delle cartelle esattoriali, su cui Draghi ha mostrato un'apertura: "Speriamo di riaprire i termini della rottamazione ter e di fare una rottamazione quater per gli anni 2019 e il 2020".

A giugno si vota sulle elezioni amministrative, e tra Fratelli d'Italia e Lega i rapporti sono ancora tesi. Ma Salvini minimizza: "Anche le elezioni in Francia hanno fatto vedere che nel centrodestra ci sono posizioni diverse: Berlusconi per Macron, Meloni per Zemmour e poi per Le Pen. Detto questo, è altrettanto vero che sui quasi mille comuni che andranno al voto in giugno, quelli su cui ancora non c'è l'accordo non arrivano a dieci. Detto questo, io penso che il centrodestra sarà unito ed è nostro dovere lavorare perché ciò avvenga. E ovviamente, Fratelli d'Italia deve essere della partita".

Sul tema della guerra, invece, Salvini spiega di essere "seccato" dalle accuse di ambiguità: "Tutti hanno avuto rapporti di lavoro e magari amicizia con un'ampia gamma di leader e paesi, non sempre solidamente democratici. Io sostengo che bisogna fare tutto il possibile per fermare la guerra. In Europa qualche segnale positivo esiste, ma altrove qualcuno alza i toni. Nei confronti dell'Ucraina c'è un'aggressione, non si discute ed è un fatto di una gravità assoluta. Il che non significa che dobbiamo dichiarare guerra al popolo russo. Ma comunque, abbiamo un'altra occasione per mettere alla prova certi partiti". Il riferimento è alla mozione sul nucleare, che la Lega intende chiedere di mettere ai voti la prossima settimana: "Vedremo cosa ne dicono coloro che non vogliono più il gas russo. Siamo l'unico paese del G20 a non avere centrali nucleari, Boris Johnson ha appena annunciato 9 nuovi impianti, Macron ha detto che ci investirà 50 miliardi e altre ne stanno aprendo in tutta Europa. Mi dicono che daranno risultati tra dieci anni? Se non partiamo non arriveranno mai".

2.518 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views