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Rousseau presenta manifesto e dichiara guerra a M5s, la protesta: “È un partito contro Movimento”

La frattura è “insanabile”: tra l’associazione Rousseau e il Movimento 5 Stelle lo scontro è sempre più palese. L’associazione di Davide Casaleggio presenterà un manifesto dal nome “ControVento. Principi e valori per ritornare a volare alto”. Protestano gli esponenti pentastellati, secondo cui Rousseau “è un partito politico nel M5s che lavora contro il Movimento e con i soldi dei suoi parlamentari”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Una nuova spaccatura nel Movimento 5 Stelle: l’associazione Rousseau scende in campo direttamente, creando malumori e scontenti tra i parlamentari che a questo punto ritengono inevitabile la separazione tra il M5s e l’associazione di Davide Casaleggio. L’annuncio arriva con un post sul blog delle stelle: mercoledì 10 marzo, alle 19, verrà presentato il manifesto “ControVento. Principi e valori per ritornare a volare alto”. L’associazione scende in campo, quindi: “Non è più tempo di accontentarsi. Non è più tempo di limitare l’immaginazione. Non è più tempo di tenere i sogni a terra. Non è più tempo di avere sogni moderati. È tempo di confronto, di idee ribelli, di sogni che non siano bollati di utopia da chi non ha capacità, voglia o coraggio di realizzarli”.

L’idea è quella di un “movimento di persone che vuole volare alto” affrontando anche le contraddizioni e i diversi punti di vista, indipendentemente “da chi siederà nei posti di comandi in futuro”. Serve “anteporre le idee alle persone, le riforme alle poltrone: per tornare a volare alto non dobbiamo accomodarci sulle seggioline della tifoseria della politica, sventolando le bandiere di destra contro sinistra, opposizionisti contro governisti, nordisti contro sudisti”. Nel post si legge ancora: “Per questo è arrivato il momento di riattivare i motori e cominciare la nostra corsa controvento”. Questo manifesto si pone l’obiettivo di essere “un codice etico di riferimento per la nostra azione, ma anche un perimetro solido e ben definito di termini e condizioni di utilizzo dell’ecosistema Rousseau”. Il manifesto, si legge al termine del post, è “ispirato da idee di Dario Fo, Adriano Olivetti, Francesco D’Assisi, Mahatma Ghandi, Giorgio Gaber, Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio”.

La spaccatura sembra inevitabile, almeno a leggere i commenti di tanti esponenti del Movimento 5 Stelle. Il deputato Gianluca Vacca all’Adnkronos sottolinea che il post “sembra un attacco al Movimento: a questo punto credo che non ci siano più margini di ricomposizione della frattura, sempre più insanabile”. Il sottosegretario all’Interno, Carlo Sibilia, ammette che “l’addio alla fine ce lo ha dato Casaleggio. Questa novità, che giunge del tutto inattesa, conferma che Rousseau è un partito politico nel M5s che lavora contro il Movimento e con i soldi dei suoi parlamentari”.

Il presidente della Commissione Affari Ue, Sergio Battelli, in un tweet scrive: “Mi pare chiaro che l’associazione Rousseau abbia deciso di spiegare le vele e andare per conto suo. Buona fortuna”. L’ex sottosegretaria al Mise, Mirella Liuzzi, commenta: “Prendo atto che Rousseau, un servizio a disposizione del M5s e finanziato dagli eletti, ha deciso di creare un partito autonomo. Buona fortuna e buon percorso”. Anche Giuseppe Brescia, presidente della commissione Affari costituzionali, scrive: “Penso che sia arrivato il momento che le strade si dividano. L'ho sempre detto, lo sostengo da diverso tempo. Si doveva arrivare a una risoluzione del contratto. Avevamo sempre posto la questione con il think tank Parole Guerriere. Le ingerenze sono diventate insopportabili”.

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