Rissa in consiglio a Terni, sindaco Bandecchi non si pente e minaccia: “Lo rifarei con più violenza”
Non si pente, anzi rilancia: serviva più violenza. Dopo le immagini shock arrivate da Terni lunedì mattina, il sindaco Stefano Bandecchi torna sulla tentata rissa in Consiglio comunale. Già nelle ore successive alla vicenda, l'ex patron della Ternana ha detto chiaramente di non volersi scusare, anzi. Ha parlato di rispetto e ha giustificato la sua aggressione nei confronti degli esponenti di Fratelli d'Italia. Dopo aver minacciato un consigliere di opposizione, dicendo che gli avrebbe fatto "saltare i denti", Bandecchi si è infatti scagliato contro i banchi dei suoi avversari politici con fare minaccioso. Solo l'intervento delle forze dell'ordine è riuscito a placare l'ira del Sindaco.
"È da stamattina che ricevo persone, interviste e giornalisti che mi domandano se chiedo perdono, se chiedo scusa – dice ridendo nel video pubblicato ieri sera sui suoi social – e se mi pento". Poi ride ancora, di gusto. "Ho detto a tutti che non devo chiedere scusa a nessuno, anzi aspetto le scuse, e tantomeno mi devo pentire – aggiunge il sindaco di Terni – Non capisco di cosa mi debba pentire. Mi devo pentire di aver vinto le elezioni a Terni? Mi devo pentire del fatto che il mio partito continua a trovare consensi? Mi debbo pentire del fatto che il mio partito comincia a far paura sia alla destra che alla sinistra, che finalmente si sono unite? Di cosa mi devo pentire?".
Poi Bandecchi ride nuovamente, in maniera fragorosa e attacca i giornalisti: "Sinceramente mi sembrano delle domande veramente idiote". Infine conclude con un messaggio non proprio rasserenante: "Comunque signori non mi pento e lo rifarei – dice sorridendo ancora alla telecamera – però con più violenza, perché non basta". Insomma, il sindaco di Terni non ha nessuna intenzione di abbassare i toni. Anzi. E di questo passo ogni seduta del Consiglio comunale rischia di diventare un regolamento di conti più adatto a un film western che a una democrazia del ventunesimo secolo.