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Renzi risponde a Conte: “Decreti vanno adottati su basi scientifiche non su emozioni passeggere”

Il nuovo dpcm anti Covid è ancora terreno di scontro nella maggioranza. Renzi replica a Conte: “Leggo polemiche sulla nostra semplice richiesta al premier di rivedere il dpcm. Chiudendo ristoranti alle 18 e chiudendo i luoghi della cultura non diminuiscono i contagiati: aumentano solo i disoccupati”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il leader di Italia viva ed ex presidente del Consiglio Matteo Renzi ha scritto un post su Facebook per replicare al capo dell'esecutivo Giuseppe Conte: "Leggo polemiche sulla nostra semplice richiesta al premier di rivedere il dpcm. Chiudendo ristoranti alle 18 e chiudendo i luoghi della cultura non diminuiscono i contagiati: aumentano solo i disoccupati". Da ieri Italia viva, attraverso le ministre renziane Bellanova e Bonetti, critica il nuovo decreto per fronteggiare la pandemia di coronavirus in Italia, e chiede alcune modifiche, come quella di far slittare la chiusura di bar e ristoranti dalle 18 alle 22, e di "salvare" dallo stop cinema e teatri. Ma fonti di governo assicurano che il dpcm è chiuso e non c'è spazio per aggiustamenti fuori tempo massimo. Nemmeno la proposta dei governatori di intervenire sui centri commerciali, come ha chiesto oggi il presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini, sembra destinata a tradursi in fatti.

"Chiedere di riflettere su basi scientifiche – dice Renzi – e non su emozioni passeggere è un atto di responsabilità contro la superficialità. E a chi ci chiede: dite queste cose al tavolo di maggioranza ricordo che stiamo aspettando da oltre un mese il tavolo politico che abbiamo chiesto e che sarà convocato dopo gli Stati Generali dei Cinque Stelle".

Il problema secondo Renzi è rappresentato anche dalle misure prese nel mondo della scuola, perché nel dpcm è stato stabilito che le scuole superiori dovranno prevedere almeno il 75% delle attività da remoto, per le prossime tre settimane. Una misura che si somma con lo spostamento dell'orario di ingresso alle 9 per gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado, e alle lezioni pomeridiane. "I professori e gli studenti sono bravissimi ma la scuola sta pagando la mancanza di organizzazione, dai trasporti alla mancanza dei tamponi rapidi. Servono i test, non i banchi a rotelle".

"E servono i soldi del Mes: continuare a dire NO al Mes in questa fase non è ideologia ma è puro masochismo. Chiedere di organizzarsi meglio non è lesa maestà ma buon senso. Siamo in maggioranza ma non siamo mai stati e mai saremo Yes Man. E poi confesso che ci sono abituato: anche ad aprile dicevamo cose scomode che poi però si sono rivelate vere. Prima ci insultano, poi ci ignorano, poi ci danno ragione senza ammetterlo. I decreti vanno adottati su base scientifica, non su emozioni passeggere. La situazione sanitaria è seria: la politica deve essere all’altezza".

Conte aveva espresso questa mattina la sua irritazione verso le dichiarazioni delle ministre di Italia viva e di Matteo Renzi: "Ora è il momento della responsabilità. La politica – e questo vale soprattutto per chi è al governo – deve saper dar conto delle proprie scelte ai cittadini, assumersi la responsabilità delle proprie azioni e non soffiare sul fuoco del malessere sociale per qualche percentuale di consenso nei sondaggi"

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