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Renzi vuole modificare il dpcm, Zingaretti: “Intollerabile stare con un piede in due staffe”

Italia viva è contraria alle chiusure disposte dall’ultimo dpcm. Matteo Renzi nella sua enews ha annunciato che chiederà modifiche sul decreto anti Covid a Conte. Zingaretti: “Ho sempre ritenuto poco seri quei partiti che la sera siedono ai tavoli del governo e la mattina organizzazione opposizioni rispetto alle decisioni prese la sera prima. Stare con un piede in due staffe non è tollerabile”.
A cura di Annalisa Cangemi
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"Vedo in queste ore molti distinguo da parte di esponenti di governo e di maggioranza" rispetto alle nuove misure di contenimento anti Covid, "ed iniziative politiche che reputo incomprensibili". Lo ha affermato il segretario del Partito democratico, Nicola Zingaretti, nelle conclusioni al termine della Direzione nazionale del partito. Il riferimento è all'iniziativa di Italia viva, che ha chiesto apertamente di modificare l'ultimo dpcm che contiene nuove misure anti contagio, per tentare di arginare la crescita esponenziale della curva epidemiologica.

"Con serenità e fermezza dico: ho sempre ritenuto poco seri quei partiti che la sera siedono ai tavoli del governo e la mattina organizzazione opposizioni rispetto alle decisioni prese la sera prima. Stare con un piede in due staffe non è tollerabile". Il segretario dem non fa nomi, ma l'attacco è rivolto chiaramente al leader di Italia viva Matteo Renzi e alla ministre Bellanova e Bonetti.

"Ricordo nitidamente i giorni nei quali i ministri, finito il cdm, andavano in piazza a manifestare contro il governo. Tempi assai più semplici di questi eppure non andò bene allora, per il governo ma ancor piu' il Paese", gli fa eco il vice segretario del Pd, Andrea Orlando.

Renzi: "Chiederemo a Conte di modificare il dpcm"

"Chiederemo al Premier di modificare il Dpcm", ha scritto l'ex presidente del Consiglio Renzi nella sua Enews. "Teresa Bellanova, da ministra delegata, sta combattendo per i ristoranti e soprattutto per la filiera collegata. Elena Bonetti, da professoressa universitaria prima ancora che da ministra, sta chiedendo quali siano i modelli matematici che supportano le decisioni del Governo".

"Alcuni amici hanno lanciato una petizione per tenere aperti i luoghi di cultura e le palestre. In Parlamento, chiederemo che il Presidente Conte valuti di seguire la stessa strada intrapresa dal Presidente dell'Alto Adige, che ha firmato un'ordinanza che prevede che i ristoranti siano aperti fino alle 22. Per quanto riguarda la ristorazione, è bene ricordare che i dati Istat- che mettono insieme alberghi, ristoranti e bar – ci dicono che il valore aggiunto 2019 di questo aggregato è di 64 miliardi di euro, quasi equivalente a quello di tutto il comparto edilizio".

"Servono le 4T: tamponi rapidi, terapie intensive, trasporti e tracciamento. E queste cose dipendono dalle istituzioni, non dai cittadini", prosegue il segretario di Iv. "Va bene rinunciare a molte libertà per il virus. Ma chiudere i luoghi di cultura e di sport è, invece, un errore: è più facile contagiarsi sulla metropolitana che a teatro. E la chiusura dei ristoranti alle 18 è tecnicamente inspiegabile, sembra un provvedimento preso senza alcuna base scientifica. A cena il Covid fa più male che a pranzo? E per chi si era attrezzato valgono le stesse regole? Ci rendiamo conto del danno economico devastante?".

Secondo Renzi con il nuovo decreto "rischiamo di far schizzare la curva del debito solo per le emergenze e senza una visione strategica. In questo senso, appare sempre più assurdo il No ideologico al Mes. La verità, cari amici, è che col virus dobbiamo convivere non solo tre settimane. Dobbiamo arrivare al vaccino, dobbiamo distribuire bene il vaccino, dobbiamo organizzare una logistica per il vaccino che sia esattamente l'opposto della gestione logistica del tampone. Ci aspettano ancora settimane difficili, bisogna convivere con il Coronavirus". "E, per questo, serve un piano, una visione, una strategia. Non rincorrere gli eventi, ma prevederli come stiamo dicendo – spesso inascoltati – da mesi"

Il dcpm varato ieri sospende le attività di palestre, piscine, ma anche teatri, sale da concerto, cinema. Misure drastiche, che unite alla stretta sulla ristorazione causano secondo Italia viva un danno all'economia e a un settore già in crisi.

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