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Quali sono i nuovi parametri per i colori delle Regioni e chi rischia di finire in zona gialla

Oggi si deciderà sui nuovi parametri che determinano il cambio di colore delle Regioni. La zona gialla si avvicina per buona parte d’Italia, visto che i casi risalgono velocemente. Si punta tutto sul tasso di occupazione di ospedali e terapie intensive, per avere degli indicatori più attuali a questo punto della campagna di vaccinazione. Tra Regioni, governo e Comitato tecnico scientifico, però, non c’è accordo sulle cifre delle soglie massime per restare in zona bianca.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Oggi è la giornata decisiva per sciogliere una serie di nodi fondamentali e capire come proseguirà la nostra estate. L'arrivo della variante Delta e il nuovo aumento di casi di Covid ha costretto governo, Regioni ed esperti a sedersi di nuovo tutti intorno a un tavolo per prendere decisioni importanti. Dall'utilizzo del green pass alla proroga dello stato d'emergenza, dall'eventuale obbligo vaccinale per i docenti ai nuovi parametri per i colori delle Regioni. Proprio su quest'ultimo punto c'è più distanza tra le parti in campo: la forbice tra quanto chiesto dalla Conferenza e quanto indicato dal Comitato tecnico scientifico è molto ampia, con il governo che media per una via di mezzo. Entro oggi dovrebbe arrivare il nuovo decreto: prima si terrà la cabina di regia presieduta da Draghi, poi la Stato-Regioni e infine il Consiglio dei ministri.

Quali sono i nuovi parametri per la zona gialla

Su un punto sono tutti d'accordo: bisogna calcolare le zone colorate non più in base all'incidenza dei casi, inserita come indicatore principale solo pochi mesi fa, ma sul tasso di occupazione degli ospedali. La proposta è arrivata con forza dalle Regioni, appoggiata dal ministro Speranza e dal governo, che però – come fatto dall'inizio della pandemia – hanno chiesto un parere al Comitato tecnico scientifico. Parere positivo: a questo punto della campagna di vaccinazione non ha più senso utilizzare solo l'incidenza (visto che i contagi sono sempre più asintomatici), ma si può considerare determinante anche il tasso di ospedalizzazione. Sulle cifre, però, non c'è alcun accordo: gli esperti hanno proposto in un primo momento di permettere la permanenza in zona bianca con l'occupazione delle terapie intensive al 5% della capienza massima, e al 10% per i letti in area medica. Le Regioni chiedono che le soglie massime siano 20% per le rianimazioni e 30% per gli altri reparti. Il governo cerca la quadra e potrebbe chiudere con 10% per le terapie intensive e 15% per l'area medica.

Quali Regioni andranno in zona gialla senza decreto

Il governo deve varare il nuovo decreto entro oggi, anche perché altrimenti domani, con il nuovo monitoraggio dell'Istituto superiore di sanità, per diverse Regioni scatterà in automatico la zona gialla. Senza un provvedimento verrà utilizzato ancora una volta il criterio dell'incidenza settimanale ogni centomila abitanti: chi sforerà quota 50 cambierà colore e lascerà la zona bianca. Praticamente certe di questo destino sono almeno quattro Regioni: Lazio, Sardegna, Sicilia e Veneto. La scorsa settimana erano quelle con l'incidenza più alta e, con ogni probabilità, domani supereranno la soglia. Ma non è detto che siano le sole: in generale l'incidenza sta crescendo vertiginosamente in tutta Italia, per questo il provvedimento del governo è quanto mai atteso e decisivo.

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