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Ronzulli (FI): “Subito obbligo vaccinale per docenti, anche gli studenti devono essere protetti”

La vicepresidente del gruppo Forza Italia al Senato Licia Ronzulli in un’intervista a Fanpage.it spiega la sua proposta per introdurre l’obbligo vaccinale per i docenti: “È già tardi. Settembre è dopodomani e la dad ha lasciato cicatrici indelebili, la vera scuola è tra i banchi. L’obbligo vaccinale per il personale scolastico docente e non serve proprio a limitare il rischio focolai nelle scuole”.
A cura di Annalisa Cangemi
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A meno di due mesi dall'inizio dell'anno scolastico il governo deve decidere come agire sugli insegnanti e in generale sul personale scolastico che non si è ancora vaccinato contro il Covid e non intende farlo. Secondo gli ultimi dati si parla del 15% dei lavoratori del mondo della scuola, che non hanno ricevuto nemmeno la prima dose. Questa settimana, come annunciato dal ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi, l'esecutivo si riunirà per discutere della possibilità di introdurre un'obbligo vaccinale per i docenti, come quello entrato in vigore lo scorso aprile per il personale sanitario, per poter garantire un rientro a scuola in sicurezza, accantonando definitivamente la didattica a distanza.

Licia Ronzulli, vicepresidente del gruppo Forza Italia al Senato e presidente della Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza, ha presentato ieri un disegno di legge per estendere l'obbligatorietà dei vaccini già prevista per i medici agli insegnanti e al personale scolastico, in quanto categoria che fa parte dei servizi essenziali. Gli insegnanti che non vogliono vaccinarsi verrebbero automaticamente sospesi dalla mansione. Al contrario degli alleati Matteo Salvini e Giorgia Meloni, la senatrice è convinta che debbano essere immunizzati anche gli studenti: "Bisogna seguire le evidenze scientifiche e se scienziati e tecnici sostengono che gli studenti sono tra le categorie più a rischio bisogna proteggere anche loro", dice intervistata da Fanpage.it.

Senatrice, sull'obbligo vaccinale per il personale scolastico Forza Italia si distingue nettamente da Lega e FdI. Perché è urgente che il governo valuti la vostra proposta?

Perché è già tardi. Settembre è dopodomani e come abbiamo visto con il rapporto Invalsi la dad ha lasciato cicatrici indelebili e reso gli studenti italiani più impreparati: hanno perso competenze che sarà difficile recuperare. La vera scuola è tra i banchi, non davanti a un pc, e per fare in modo che, con il nuovo anno scolastico, le lezioni si tengano in classe è necessario che gli istituti siamo sicuri dal punto di vista sanitario. L’obbligo vaccinale per il personale scolastico docente e non serve proprio a limitare il rischio focolai nelle scuole.

Il ddl ricalca l’obbligo già previsto per i sanitari? Chi non si vaccina sarà destinato ad altre mansioni?

Diventa difficile immaginare altre mansioni che non siano a contatto con bambini e ragazzi quando si tratta di scuola. Il principio è lo stesso utilizzato per il personale sanitario, la sospensione temporanea della mansione e quindi dello stipendio. Chi sceglie di essere un insegnante come chi decide di andare a lavorare in corsia di un ospedale, lo fa perché ritiene che quella sia quasi una missione, perché col suo lavoro si vuol mettere a disposizione degli altri e svolgere un ruolo sociale. Se un insegnante, per fortuna sono pochissimi, si rifiuta di vaccinarsi, viene meno questo impegno preso con i suoi studenti e anche con lo Stato.

Come si risolve l’eventuale carenza di organico, nel caso in cui gli insegnanti che si rifiutano di immunizzarsi non fossero più nelle condizioni di rimanere in classe?

Sono pochissimi gli insegnanti che non vogliono vaccinarsi e sono ragionevolmente certa che saranno veramente pochissime unità da qui a settembre. Ad ogni modo si potrebbe attingere ai tantissimi docenti non di ruolo che fanno, in attesa, supplenze.

Poi c’è il tema dei precari, che potrebbero essere chiamati per le supplenze ad anno in corso. Come ci si comporta con loro?

Deve valere lo stesso principio per tutti i lavoratori della scuola. Deve essere un requisito fondamentale al pari dell’abilitazione. Chi trascorre ore e ore con i nostri figli deve essere vaccinato, è una questione di buonsenso oltre che di responsabilità.

Non pensa possano esserci degli ostacoli giuridici? Per esempio per le difficoltà che ancora ci sono per accedere ai vaccini? Rispetto alle forniture previste per il terzo trimestre ne avremo circa la metà.

Dal punto di vista giuridico la ratio è la stessa dell’obbligo per il personale sanitario nel pieno rispetto degli artt 2 e 32 della Costituzione. Per quanto riguarda l’andamento delle somministrazioni i dati ci dicono che non solo la campagna vaccinale procede speditamente, ma anche che gran parte degli insegnanti è già vaccinata, ci sono solo alcune sacche di resistenza. Non c’è quindi nessun problema circa il numero di dosi per insegnanti e personale scolastico non ancora vaccinato.

Un’alternativa potrebbe essere estendere l’uso del green pass, mettendo a disposizione per esempio tamponi gratuiti per i non vaccinati?

Il green pass è uno strumento molto utile e sono convinta che il suo utilizzo andrebbe esteso. Sappiamo però che l’arma migliore di cui disponiamo contro il Covid è il vaccino. Chi ha la responsabilità dei nostri figli deve quindi essere immunizzato così da abbattere drasticamente il rischio contagio a scuola. Poi siamo realistici, vedo difficile la fattibilità e l’esecuzione di tamponi ogni santo giorno dell’anno scolastico. Parliamo di 200 tamponi per ogni docente e non.

Il 78% del personale scolastico ha completato il ciclo vaccinale, l’85% ha ricevuto almeno una dose. Salvini è convinto che chi non lo ha fatto si vaccinerà entro settembre, spontaneamente. Scartate questa possibilità?

Assolutamente no, me lo auguro, ma non possiamo affidarci al caso o alla buona volontà. Non possiamo rischiare sulla salute di bambini e ragazzi. Ripeto, a settembre è già tardi. La scienza ti mette a servizio i dati, la politica ha il dovere di decidere. E deve farlo ora.

Meloni propone invece di accelerare sulle vaccinazioni per i 2 milioni di over 60 non vaccinati, mentre sulla somministrazione del vaccino ai bambini nutre forti dubbi. Per FI bisogna inserire tra le categorie prioritarie anche gli studenti, come chiede il Cts?

Ovvio che bisogna accelerare sugli over 60, ma una cosa non esclude l’altra. Non è una scelta tra categorie di persone ed è sbagliato ragionare in questi termini. Bisogna seguire le evidenze scientifiche e se scienziati e tecnici sostengono che gli studenti sono tra le categorie più a rischio bisogna proteggere anche loro.

L’esclusione dal Cda Rai dell’unico rappresentante dell’opposizione, Giampaolo Rossi è stata letta da Giorgia Meloni come un tentativo di picconare FdI, mettendo in discussione il centrodestra. Ci sarà un chiarimento tra di voi?

Il Presidente Berlusconi ha avuto una generosità senza limiti, a volte rinunciando a qualcosa per garantire l’unità della coalizione, nessuno più di lui si è speso per tenere insieme le forze politiche del centrodestra. Il centrodestra ha trent’anni di storia, è capitato altre volte di avere opinioni e vedute differenti. Quando è successo siamo sempre riusciti ad andare avanti e non credo sarà diverso questa volta. Insieme, nel centrodestra, rappresentiamo la maggioranza degli italiani. Non credo nessuno voglia mettere in discussione questa realtà.

Queste tensioni potrebbero portare a una rottura per le amministrative in Calabria? FdI potrebbe presentarsi da solo?

Non credo nessuno voglia privare i cittadini calabresi del miglior candidato possibile. Roberto Occhiuto è non solo quello con maggiori possibilità di vittoria, ma quello che abbiamo designato convinti della sua capacità di governare bene la Calabria. Quando è stato deciso di indicarlo come candidato del centrodestra tutti hanno riconosciuto questi aspetti e non credo nessuno si sia ricreduto nel frattempo.

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