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Covid 19

Perché con la sospensione di AstraZeneca il piano vaccinale italiano è a rischio

La sospensione del vaccino di AstraZeneca rischia di avere un forte impatto sul piano vaccinale italiano: il nostro Paese, così come tutta l’Ue, punta molto su queste dosi, soprattutto nella fase a cavallo tra il primo, il secondo e il terzo trimestre del 2021, quella ritenuta più importante per l’immunizzazione della popolazione. Vediamo quale può essere l’impatto di questa sospensione, che comunque dovrebbe essere solamente “temporanea”.
A cura di Stefano Rizzuti
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La sospensione della somministrazione dei vaccini AstraZeneca in Italia dovrebbe essere “temporanea”, assicura l’Aifa. Dopo il nuovo parere dell’Ema le inoculazioni delle dosi dovrebbero riprendere. Ma intanto l’impatto della mancata somministrazione del vaccino anti-Covid di AstraZeneca si farà sentire sin da subito. Il piano vaccinale italiano – conseguenza di quello europeo – punta moltissimo su AstraZeneca, soprattutto nella fase che va da qui alla fine dell’estate, riduzione delle forniture permettendo. Che impatto può avere, quindi, la sospensione di AstraZeneca sul piano vaccinale italiano?

Le dosi di AstraZeneca nel piano vaccinale del governo

L’ultimo aggiornamento del piano vaccinale del governo, risalente alla fine della scorsa settimana, chiarisce subito quale sia l’impatto di AstraZeneca sull’immunizzazione degli italiani. L’Italia, come tutta l’Ue, conta moltissimo sui vaccini di questa azienda: basti pensare che solamente nel primo trimestre, quindi entro la fine di marzo, l’Italia dovrebbe ricevere 5,35 milioni di dosi di AstraZeneca. Solo Pfizer (con 7,3 milioni) ne dovrebbe consegnare di più. L’impatto è ancora maggiore nel secondo trimestre, cioè da aprile a giugno: AstraZeneca dovrebbe consegnare 10,04 milioni di dosi, che vorrebbe dire vaccinare 5 milioni di italiani considerando il richiamo. Pfizer ne dovrebbe inviare 8,76 più quelle aggiuntive, che tra primo e secondo trimestre sono circa 6 milioni e mezzo, a cui aggiungere i 9,42 milioni del secondo contratto.

Ci sono poi le 7 milioni di dosi sia di Johnson & Johnson che di Curevac, vaccino che però non è ancora stato approvato dall’Ema e dall’Aifa. Più si va avanti, inoltre, e più l’impatto di AstraZeneca sul piano vaccinale è ingente: nel terzo trimestre, in piena estate, dovrebbero arrivare quasi 25 milioni di dosi, una cifra nettamente superiore a tutti gli altri vaccini. Solo Johnson & Johnson, grazie alla somministrazione di una sola dose, può essere comparata all’importanza di AstraZeneca, con quasi 16 milioni di dosi nel terzo trimestre. Entro la fine del terzo trimestre del 2021, AstraZeneca dovrebbe fornire all’Italia 40 milioni di dosi, che permetterebbero di vaccinare 20 milioni di italiani, circa un terzo della popolazione totale.

La somministrazione del vaccino AstraZeneca in Italia

Finora, stando agli ultimi dati forniti dal ministero della Salute, l’Italia ha ricevuto poco più di 8,5 milioni di dosi totali di vaccino, di cui 5,9 milioni da Pfizer e 2,19 milioni da AstraZeneca. Di queste ultime ne sono state finora somministrate 1.132.524, ovvero il 51,6%. Alcune di queste dosi, peraltro, sono state consegnate proprio negli ultimissimi giorni. Per ora, di fatto, quello di AstraZeneca è il vaccino di cui, in proporzione, sono state somministrate meno dosi, se consideriamo che invece è stato inoculato il 92% delle dosi di Pfizer e il 57% di Moderna, che ha peraltro un richiamo più ravvicinato e nuove consegne meno immediate, il che richiede di mettere da parte le scorte per somministrare la seconda dose.

L’impatto della sospensione di AstraZeneca sulle somministrazioni giornaliere

Quale possa essere l’impatto della sospensione, seppure per ora sia solo “temporanea”, di AstraZeneca, è evidente anche sulla base dei dati degli ultimi giorni. I dati di ieri, ancora parziali, ci dicono che sono state inoculate 123mila dosi in 24 ore. Il giorno precedente, domenica, risente sempre della festività e le dosi sono meno: erano state 100mila. Ma rispetto ai giorni precedenti la differenza è evidente: sabato sono state somministrate 166mila dosi, venerdì 198mila, mercoledì e giovedì era stata abbondantemente superata quota 200mila. E anche lunedì 8 marzo, una settimana prima, si era arrivati a 174mila. Già ieri, quindi, la sospensione a metà giornata del vaccino AstraZeneca ha avuto un forte impatto.

Se vediamo nello specifico i dati sulle dosi di AstraZeneca inoculate, è ancora più evidente il problema. Ieri sono state somministrate 34mila dosi, contro le 36mila di domenica, ma soprattutto contro le oltre 60mila di giovedì, venerdì e sabato. E, in genere, il dato in questa ultima settimana è sempre stato al di sopra delle 60mila dosi giornaliere inoculate. Si tratta di 60mila dosi che per almeno 2/3 giorni non verranno somministrate. Solo nell’ultima settimana le dosi di AstraZeneca inoculate sono state quasi 400mila. Un numero di vaccini elevato che in caso di sospensione definitiva – che comunque al momento sembra esclusa – rallenterebbe enormemente il piano vaccinale italiano.

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