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Per il leghista Sasso l’educazione sessuale a scuola è una “nefandezza”, il M5s protesta: “Vergogna”

“Il centrodestra, in particolare la Lega, farà muro contro quella che io definisco una nefandezza nelle scuole per i bambini di sei anni. È un contenuto degradante”: lo ha detto il deputato leghista Rossano Sasso alla Camera, facendo scoppiare le proteste dall’opposizione.
A cura di Annalisa Girardi
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L'educazione sessuale e affettiva nelle scuole torna a essere terreno di scontro tra la Lega e il Movimento Cinque Stelle. Durante la discussione alla Camera sul disegno di legge per il contrasto della violenza sulle donne è scoppiata la bagarre, il M5s ha presentato un emendamento per inserire appunto l'educazione affettiva a scuola, ma il leghista Rossano Sasso si è opposto e ha detto: "Il centrodestra, in particolare la Lega, farà muro contro quella che io definisco una nefandezza nelle scuole per i bambini di sei anni. È un contenuto degradante". Parole che hanno fatto discutere. "La preistoria è finita circa quattromila anni fa, se non di più. Se c’è una cosa degradante è che l’89% dei nostri ragazzi si formi con strumenti come YouPorn, non avendo alcun tipo di educazione affettiva nelle proprie scuole. Sasso chieda scusa per aver definito “porcheria” e “nefandezza” l’educazione affettiva", ha commentato la deputata pentastellata Anna Laura Orrico, definendo l'intervento di Sasso, già sottosegretario all'Istruzione durante il governo Draghi, come "un ennesimo show vergognoso".

Sempre dal M5s, il deputato Riccardo Ricciardi ha aggiunto: "Questo non è un argomento divisivo, come ha detto una collega della maggioranza, è fondamentale per prevenire la violenza di genere. Quando interveniamo sui ragazzi, a 16 o 20 anni? Se la maggioranza non lo capisce diventa responsabile, anche inconsapevole, di certi episodi che accadono. Mi rivolgo ai tanti colleghi della maggioranza che non condividono le parole di Sasso, so che ci sono: abbiate un sussulto di dignità, dite sì all'educazione affettiva e sessuale nelle scuole, lasciate perdere certe affermazioni da trogloditi".

Invece Marco Furfaro, deputato del Partito democratico, da parte sua ha detto: "Il collega deputato non sa nemmeno di cosa stia parlando e l'unica cosa degradante, ed è davvero un'umiliazione per il nostro Paese, è che un tal deputato sia stato sottosegretario all'Istruzione".

Durissimo anche Angelo Bonelli, dell'Alleanza Verdi e Sinistra: "È intollerabile che un deputato definisca un emendamento fatto da altri deputati che sono dell'opposizione ‘una nefandezza'. Qui non siamo a Kabul, ma nella Repubblica italiana. E non possiamo permettere che i nostri giovani paghino sulla propria pelle per ciò che le istituzioni non sono state in grado di insegnare loro. E sa che cosa dobbiamo insegnare? Una cosa che si chiama rispetto. Rispetto del corpo delle donne, ad esempio, che le scuole insieme alle famiglie devono insegnare. Trovo intollerabile che un deputato possa definire un emendamento di questo tipo ‘una nefandezza inaccettabile'. Inaccettabile il loro comportamento".

A provare a mettere un punto alle polemiche è stata il presidente della commissione Ciro Maschio, esponente di Fratelli d'Italia e relatore del provvedimento. Maschio ha detto di "dissociarsi completamente" dall'intervento di Sasso, che ha definito "fuori luogo e fuori contesto, anche nel merito oltre che nello stile", per poi rivolgere un appello a tutta l'Aula: "Non cadiamo nelle provocazioni e non roviniamo il lavoro importante che abbiamo condotto dall'inizio fino ad oggi sia in Commissione che in Aula. Vanno deposte le armi del confronto acceso in Aula e a ritornare al clima che avevamo instaurato fin dall'inizio". Del resto, infatti, la seduta era iniziata in un clima di sostanziale collaborazione tra maggioranza e opposizione e molti articoli del disegno di legge erano stati approvati praticamente all'unanimità.

Non è la prima volta che la posizione di Sasso in merito all'educazione sessuale e affettiva a scuola fa discutere. Solo alcune settimane fa, opponendosi a una mozione presentata sempre dal M5s, affermava: "Se la facciano nelle loro sedi di partito e non approfittino della scuola, senza il consenso dei genitori, obbligando dei bambini alle loro porcherie".

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