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Opinioni

La bufala della Lega sui “bambini invitati a masturbarsi” dall’Organizzazione mondiale della sanità

Il deputato della Lega Sasso, opponendosi all’insegnamento dell’educazione sessuale e affettiva nelle scuole, ha chiamato in causa un documento dell’Oms dove, secondo lui, si spingerebbero i bambini a masturbarsi già a 6 anni. Ovviamente le cose non stanno così.
A cura di Annalisa Girardi
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Hanno fatto discutere le parole del leghista Rossano Sasso, che esprimendosi contro l'educazione sessuale e affettiva nelle scuole elementari l'aveva definita una "porcheria". Per rispondere alle polemiche e difendere la sua posizione il deputato del Carroccio ha tirato in ballo un documento dell'Organizzazione mondiale della sanità in cui – a suo dire – si inviterebbero i bambini di sei anni a masturbarsi. Le cose, però, non stanno proprio così.

In un post condiviso sui social all'indomani della bagarre alla Camera – in cui appunto Sasso si era scagliato contro "la propaganda gender" e si era opposto alla mozione per l'introduzione dell'educazione affettiva e sessuale nelle scuole – il deputato ha condiviso un documento che si chiama "Standard per l'educazione sessuale in Europa", che porta in prima pagina il timbro dell'Oms.

"Se fosse per loro bisognerebbe introdurre i nostri figli di sei anni al "piacere della masturbazione infantile", alla "scoperta dei genitali" e al contatto fisico sarebbe cosa fatta – ha scritto in un post – E tutto questo dove, in classe? E per mano di chi? Orgoglioso di aver definito come porcherie certe cose, orgoglioso di aver bloccato grazie alla Lega e al centrodestra questa deriva nelle nostre scuole".

In particolare è riportata una tabella in cui si parla di come trasmettere informazioni nei bambini tra gli 0 e i 4 anni in tema (tra le altre cose) di "gioia e piacere nel toccare il proprio corpo, masturbazione infantile". Questo significa che i bambini vengono invitati a masturbarsi prima dei 4 anni? Niente affatto, sebbene Sasso suggerisca proprio che sia così.

Cosa dicono davvero le linee guida dell'Oms

Per prima cosa, come sottolinea il documento stesso, bisogna tenere a mente che la sessualità infantile sia diversa da quella degli adulti e non vada perciò considerata allo stesso modo. "Masturbazione" e "masturbazione infantile" sono due cose completamente diverse. "A ogni fascia di età e fase di sviluppo ci sono questioni e comportamenti specifici (es. la scoperta e l’esplorazione reciproca tra coetanei, il “giocare al dottore”, il piacere nel mostrare parti del proprio corpo e nel guardare quelle altrui, le manifestazioni di pudore di fronte agli altri, etc.) a cui è necessario rispondere in modo pedagogico", si legge infatti nel documento. Che sottolinea poi come "lo sviluppo psicosessuale durante l’infanzia implica lo sviluppo di svariate competenze fisiche, emotive, cognitive e sociali caratteristiche per l’età del bambino", ragion per cui va attenzionato, compreso e accompagnato.

Che è esattamente ciò che propongono di fare le linee guida dell'Oms. Nella famigerata tabella condivisa dal deputato leghista non si sta in alcun modo dicendo che i bambini vanno spinti alla masturbazione, così come viene intesa da un adulto, ma che è necessario – fin dalla tenera età – educare il bambino nei vari aspetti della sua vita.

L’educazione di un bambino comincia fin dalla nascita, dapprima prevalentemente attraverso messaggi non verbali e in seguito, in maniera crescente, anche attraverso messaggi verbali. L’educazione sessuale fa parte dell’educazione generale del bambino e viene sempre impartita, anche se non in maniera consapevole. Il modo in cui i genitori si relazionano l’un l’altro fornisce al bambino vividi esempi di come funzionano le relazioni. I genitori fungono anche da modello per i ruoli di genere e per l’espressione di emozioni, sessualità e tenerezza. Evitando di parlare della sessualità (ad esempio non nominando gli organi sessuali) i genitori insegnano qualcosa sulla sessualità (nell’esempio di cui sopra il silenzio potrebbe essere interpretato come disagio).

Una "modalità attiva di insegnamento e informazione" (che si aggiunge a una una "inconsapevole e naturale") può avere un importante ruolo nella normalizzazione dell'argomento sessualità, si legge nel documento dell'Oms.

Le domande del bambino trovano una risposta adeguata alla sua età e gli si dimostra che gli argomenti inerenti la sessualità sono positivi e gradevoli. Così, il bambino può sviluppare anche un atteggiamento positivo verso il proprio corpo e imparare le competenze comunicative appropriate (ad esempio, può imparare a chiamare con il nome corretto le parti del corpo). Allo stesso tempo si insegna al bambino che esistono confini personali e norme sociali da rispettare (ad es. non si può toccare chiunque si desideri).

L'educazione sessuale non è una "porcheria"

Le linee guida sottolineano come tutto ciò sia importante per favorire un sano sviluppo del bambino, ma non solo: l'educazione sessuale fin dalla tenera età è fondamentale anche per prevenire la violenza sessuale in quella adulta.

Elemento ancora più importante, il bambino impara a riconoscere ed esprimere i propri confini (es. si può dire no; si può chiedere aiuto). Sotto questo aspetto l’educazione sessuale è anche educazione alla vita sociale e contribuisce a prevenire l’abuso sessuale.

La masturbazione infantile – menzionata anche da Treccani nel capitolo sulla sessualità infantile insieme ad altre manifestazioni e pulsioni dei bambini, come la curiosità, il desiderio di toccare e guardare il proprio e gli altri corpi – deve essere normalizzata per ciò che è: una fase di crescita e un processo naturale nella vita di ognuno. Parlarne è parte integrante del percorso educativo e, come per ogni altro aspetto, ci sono modi e modi per farlo.

Lo scopo dell'educazione sessuale e affettiva è quello di parlarne nel modo più sano e corretto possibile: introdurla anche nelle scuole elementari e medie non solo non è una "porcheria", ma è fortemente necessario.

Perché quella della destra è solo propaganda

L'educazione sessuale e affettiva nelle scuole è fondamentale: rende consapevoli nello sviluppo, contrasta le discriminazioni di genere, è antidoto alla violenza e all'odio sulla base dell'orientamento sessuale o del genere, ci rende più accoglienti verso le differenze e più comprensivi dei nostri corpi.

Per partiti come la Lega, però, questo rimane un terreno di propaganda politica. Perché contrastare l'insegnamento dell'educazione sessuale nelle scuole sulla base delle linee guida dell'Oms non può che essere propaganda: nella stessa tabella citata da Sasso si legge anche che tra gli zero e i quattro anni si dovrebbe già iniziare a educare i bambini (ovviamente con modalità e strumenti compatibili con la loro età, questo è premesso sempre nel report) anche per quanto riguarda la fertilità e la gravidanza. Ovviamente nessuno penserebbe mai che questo voglia dire che secondo l'Oms i bambini dovrebbero provare a riprodursi già nei primi anni della loro vita. Esattamente come parlare di "masturbazione infantile" non voglia dire ciò che sottintende il deputato leghista.

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A Fanpage.it sono vice capoarea della sezione Politica. Mi appassiona scrivere di battaglie di genere e lotta alle diseguaglianze. Dalla redazione romana, provo a raccontare la quotidianità politica di sempre con parole nuove.
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