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Pensioni, si allarga il riscatto della laurea agevolato: sconto anche per gli over45

Il decretone su reddito di cittadinanza e quota 100 è stato approvato in commissione alla Camera e lunedì arriverà all’esame dell’Aula. Molte le modifiche al provvedimento, a partire dall’allargamento della platea che potrà accedere al riscatto della laurea agevolato. Ecco tutte le modifiche apportate a reddito di cittadinanza e quota 100.
A cura di Stefano Rizzuti
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Via libera nella notte dalle commissioni Lavoro e Affari sociali della Camera al decretone su reddito di cittadinanza e quota 100. Lunedì mattina il relatore porterà in Aula il provvedimento. Dopo l’approvazione della Camera il decreto tornerà al Senato per la seconda lettura e per essere approvato in via definitiva entro il 29 marzo. Tra le novità principali al decretone approvate ieri c’è l’abolizione del tetto dei 45 anni per il riscatto agevolato della laurea. Il riscatto degli anni di studio universitari finora era previsto solo per gli under 45, ora viene esteso a tutte le età. Si può riscattare fino a un massimo di cinque anni. Ma le novità riguardano soprattutto la parte sul reddito di cittadinanza.

Partiamo dalle pensioni di cittadinanza: viene ampliata la platea, con la possibilità di erogare le pensioni anche per “il componente o i componenti del nucleo familiare di età pari o superiore ai 67 anni che convivano esclusivamente con una o più persone in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza”. Per quanto riguarda i disabili, viene rivista la scala di equivalenza del reddito di cittadinanza con l’assegno che può crescere di 50 euro al mese. Inoltre, altra novità per le pensioni riguarda la loro erogazione, che non arriverà solamente attraverso la card ma anche in contanti, come avviene per tutti i trattamenti previdenziali.

Rimanendo sul reddito, anche i lavoratori considerati ‘working poor’, quelli che hanno un salario inferiore all’assegno del reddito di cittadinanza, potranno essere considerati disoccupati e ricevere l’assistenza dei centri per l’impiego per trovare un nuovo lavoro. Nel decretone viene anche recepita l’intesa con le Regioni sui navigator, con un piano di assunzioni triennali per 3mila lavoratori. Un campione dei beneficiari del reddito, inoltre, sarà sottoposto a un questionario per verificare il funzionamento della misura. Un altro emendamento approvato mette al sicuro le domande presentate prima dell’approvazione definitiva del decreto.

Esclusione dal reddito di cittadinanza per chi possiede un immobile di valore superiore ai 30mila euro non solo in Italia ma anche all’estero. Così come vengono esclusi coloro a cui è stata applicata una “misura cautelare personale” o una sentenza non definitiva di condanna. Stop al beneficio anche per chi è dichiarato latitante. Confermata la stretta sui finti genitori single, facendo rientrare nel calcolo Isee anche i genitori non conviventi o non sposati. Per quanto riguarda la richiesta per accedere alla misura, sarà possibile presentarla anche nei patronati. Per rafforzare il contrasto al lavoro irregolari nei confronti dei beneficiari del reddito, vengono spostati 65 carabinieri al comando della tutela del lavoro, autorizzando l’assunzione di 65 nuovi carabinieri.

Passando alla quota 100, si prevedono nuove assunzioni al ministero dei Beni culturali – fino a 551 già dal 15 luglio – per evitare “scoperture di organico”. Vengono anche anticipate le assunzioni nella sanità per il personale che si prevede in uscita nel corso dell’anno. Per quanto riguarda Inps e Inail, viene istituita la figura del vicepresidente, attualmente non esistente. Infine, ultimo tema di dibattito è stata una nuova tassa su colf e badanti, spuntata nella notte su proposta delle relatrici (per coprire il pensionamento anticipato dei lavoratori gravosi) e ritirata dopo le proteste del Pd. L’emendamento prevedeva un’aliquota al 15% sui rapporti di lavoro domestico che avrebbe inoltre trasformato i datori di lavoro in sostituti d’imposta. Alla fine la richiesta di modifica è quindi saltata.

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