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Pensioni, Camusso: “Per i giovani ci vuole un assegno di garanzia”

Camusso ha commentato i dati dell’Osservatorio sulle pensioni diffusi oggi dall’Inps: “C’è l’urgenza di proseguire con la vertenza sulle pensioni per ottenere la pensione di garanzia per i giovani. Non si può pensare al futuro con l’attuale sistema che determinerà pensioni che non permettono di vivere dignitosamente”.
A cura di Annalisa Cangemi
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"C'è l'urgenza di proseguire con la vertenza sulle pensioni per ottenere la pensione di garanzia per i giovani. Non si può pensare al futuro con l'attuale sistema che, in particolare per i giovani e per tutte le forme di precarietà, determinerà pensioni che non permettono di vivere dignitosamente". Lo ha detto il segretario generale della Cgil Susanna Camusso a margine dell'assemblea dei candidati alle Rsu per il pubblico impiego.

La Camusso è intervenuta proprio nel giorno in cui l'Inps ha diffuso i dati dell'Osservatorio sulle pensioni, da cui emergono due elementi allarmanti: il 70,8% degli assegni pensionistici erogati è inferiore a mille euro, e la percentuale sale all’86,6% se si considerano gli assegni per le pensionate. Questo dato fa riflettere secondo Camusso, "se lo si guarda dal punto di vista delle donne la percentuale sale all'86,6%, che vuol dire la quasi totalità. Quindi continua ad esistere un problema molto serio nel nostro Paese relativo al reddito pensionistico", e aggiunge: "anche le molte polemiche fatte nei mesi precedenti non corrispondono a una situazione così tranquilla, come veniva descritta, del mondo delle pensioni".

A proposito dell'apertura dei negozi a Pasqua e Pasquetta, Camusso è fortemente contraria: "C'è l'idea che tutti i giorni sono uguali e che non c'è più né festa religiosa né laica che venga riconosciuta, non solo come occasione di riposo ma anche per fare delle cose diverse. È insopportabile questa pressione che non ha paragone con gli altri Paesi europei dove, invece, le regole sugli orari sono molto precise e rispettose delle persone che lavorano". E a chi potrebbe obiettare che negli ospedali si continua a lavorare anche durante le feste, Camusso replica in via preventiva: "una cosa è garantire dei servizi essenziali ma un'altra è pensare che i giorni diventino tutti uguali e tutti da dedicare al commercio". Secondo quando prevede la norma sulle liberalizzazioni varata dal governo Monti nel 2011, i negozi potranno appunto rimanere aperti, per consentire alle famiglie e ai lavoratori in vacanza di fare shopping nei giorni estivi.

Camusso è intervenuta anche sugli incidenti che si sono verificati a Livorno e Bologna: "Il 2018 si sta dimostrando un anno davvero molto preoccupante: credo che non abbiamo precedenti di una concentrazione così grande di incidenti sul lavoro, che in vari casi hanno anche sfiorato una strage". Secondo il leader della Cgil si tratta di un problema "di disinvestimento sulle questioni della sicurezza".

"Non ci si può immaginare una prospettiva per cui da un lato si racconta la ripresa e dall'altro, invece, le persone muoiono sempre più frequentemente sul lavoro in incidenti che hanno caratteristiche dell'esplosione, con morti multiple" – osserva Camusso – "Con Cisl e Uil abbiamo già deciso di dedicare il primo maggio al tema della sicurezza sul lavoro, perché questo inizio d'anno chi ha colpito. Ma non è sufficiente". A questo punto, prosegue, "penso che si ponga seriamente un tema di controlli, di vigilanza, di priorità della sicurezza negli investimenti e nelle iniziative che fanno le imprese".

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