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Pd, l’appello di Franceschini a Renzi: “È casa tua, scissione consensuale è idea ridicola”

L’esponente del Pd, Dario Franceschini, rivolge un appello a Matteo Renzi, chiedendogli di non portare avanti la scissione interna ai dem: “Il Pd è la casa di tutti, è casa tua e casa nostra. Non voglio credere a questa cosa della scissione, o a questa cosa ridicola della separazione consensuale”.
A cura di Stefano Rizzuti
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La scissione dell’ala renziana nel Pd sembra avvicinarsi a passi sempre più veloci, con le dichiarazioni di alcuni esponenti come Ettore Rosato e Ivan Scalfarotto che parlano di “separazione consensuale”. A replicare a loro e a Matteo Renzi è Dario Franceschini, dal palco di Cortona dove si svolge la convention di AreaDem. “Lo dico a Renzi: non farlo – è il messaggio del ministro della Cultura – il Pd è la casa di tutti, è casa tua e casa nostra”. Secondo Franceschini “il popolo della Leopolda è parte del grande popolo del Pd. Non separiamo questo popolo, non indeboliamoci spaccando il partito di fronte a questa destra pericolosa”.

Franceschini sottolinea che non ci sono ragioni per una scissione e sostiene che ora non si deve indebolire il partito “di fronte a questa destra”. Proprio per questo l’esponente dem elogia il segretario Nicola Zingaretti: “È il segretario più generoso e inclusivo tra tutti noi che siamo stati segretari”. Tornando sulla possibile separazione dei renziani aggiunge: “Non voglio credere a questa cosa della scissione, o a questa cosa ridicola della separazione consensuale. Rompere una storia politica è una cosa drammatica, come ci può essere una separazione consensuale quando spacchi un partito”.

La minaccia Salvini e l'intesa con i 5 Stelle

La nascita del nuovo governo, secondo Franceschini, era necessaria: “C’era un clima di violenza nell’aria”. Il ministro della Cultura evoca “le parole di Mussolini nel 1919, quando c'era rabbia e frustrazione dopo la guerra. Disse Mussolini: ‘Dobbiamo riuscire a trasformare la paura in odio’. Non vogliamo usare la parola fascismo. Ma siamo di fronte al massimo di pericolosità che può esserci in una democrazia occidentale nel 2019. Questa era l'Italia che avevamo davanti. Avevamo il dovere politico e morale di fermare questo incubo. Lo dovevamo ai nostri figli ma anche ai nostri padri”.

Dal governo Franceschini spazia fino a rispondere all’idea di Luigi Di Maio di aprire un’alleanza alle elezioni regionali in Umbria con un patto civico: “Sull'Umbria oggi Di Maio dice cose importanti. Nelle parole di Di Maio vedo un percorso che possiamo intraprendere”. “L’idea – prosegue Franceschini – non è portare i Cinque Stelle nel centrosinistra, visto che loro hanno questa trasversalità, ma un'alleanza tra centrosinistra riorganizzato e M5s, e vediamo se è possibile. Ma questo ce lo dirà solo il lavoro, per questo dobbiamo rafforzare questo governo”.

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