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Oggi il governo decide sul nuovo decreto Covid: le misure anti-contagio in arrivo

Il governo sembra orientato a mantenere le regole attualmente in vigore ancora per tutto aprile: questo significa che per il prossimo mese l’Italia resterà divisa in zona arancione e rossa e resterà vietato spostarsi tra le Regioni. Novità in arrivo per le scuole però: dalla prima media in giù riapriranno anche in zona rossa. Inoltre, il governo potrebbe decidere di inserire nel nuovo decreto dei meccanismi che (dalla metà di aprile) potrebbero far scattare in automatico l’allentamento di alcune misure se i dati lo permetteranno.
A cura di Annalisa Girardi
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Tra poche ore il Consiglio dei ministri si riunirà per decidere in merito alle misure anti-Covid. Il governo sembra orientato a mantenere le regole attualmente in vigore ancora per tutto aprile: questo significa che per il prossimo mese l'Italia resterà divisa in zona arancione e rossa e resterà vietato spostarsi tra le Regioni. L'unica novità dovrebbe riguardare le scuole, che riapriranno dalla prima media in giù anche in zona rossa. Tuttavia, come ha spiegato anche la ministra per gli Affari regionali, Mariastella Gelmini, il governo potrebbe anche decidere di inserire nel nuovo decreto dei meccanismi che, se i dati lo permetteranno, potrebbero far scattare in automatico l'allentamento di alcune misure.

L'ipotesi della proroga di tampone e quarantena per chi viaggia

Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha pubblicato ieri un'ordinanza che obbliga anche chi arriva o rientra dai Paesi dell'Unione europea a sottoporsi a una quarantena obbligatoria di cinque giorni con tampone alla fine dell'isolamento. Un provvedimento, in vigore da oggi fino al 6 aprile, pensato per scoraggiare i viaggi all'estero in vista delle vacanze pasquali. Che potrebbe però essere prorogato anche oltre il prossimo fine settimana, un deterrente per i viaggi turistici in quei Paesi dove non è necessario motivare il proprio spostamento.

Lo scontro nella maggioranza sulle riaperture

Intanto nella maggioranza prosegue lo scontro sulle riaperture. Secondo il ministro del Lavoro, il dem Andrea Orlando, non ha senso parlare adesso di riaperture, quando la diffusione dei contagi da coronavirus è così elevata. Una replica alle dichiarazioni dell'avversario politico, ma alleato nel governo, Matteo Salvini, che invece chiede che nel prossimo decreto Covid vengano programmate le riaperture delle attività nei territori dove i contagi lo permettono. "Mi sembra che porti fuoristrada discutere come si apre mentre aumenta il numero dei contagi e soprattutto aumenta la velocità dei contagi. Il fatto è che la variante inglese è così predominante e quindi è più rapida la trasmissione. Io francamente questa discussione su come si apre se scendono i contagi, la farei quando scenderanno e non adesso. Mi concentrerei come si accelera la vaccinazione", ha detto Orlando. In altre parole, parleremo delle riaperture quando i dati sui contagi ci permetteranno di farlo, ma per ora è meglio mantenere la linea del rigore. "Non dividiamoci su chi vuole aprire e chi chiudere. Stiamo ai dati e quelli ci dicono che dobbiamo avere ancora grandissima cautela e attenzione. Dobbiamo rispondere al virus che è ancora molto rapido e pericoloso", ha aggiunto.

Come funzionerebbero le riaperture automatiche

Come abbiamo detto, il governo starebbe però pensando anche a dei meccanismi per riaprire automaticamente alcune attività nei territori dove è molto bassa la diffusione dei contagi. "Il testo del prossimo decreto Covid non è ancora pronto ma stiamo dicendo a tutti la stessa cosa: occorre dare ai cittadini una prospettiva di speranza", ha spiegato Gelmini, confermando però che si tratterebbe di un cambiamento in arrivo solo da dopo la metà di aprile. "Fino al 15-20 aprile ci vorrà ancora molta attenzione, ma poi se i numeri migliorano all'interno del dl servirebbe un automatismo per prevedere aperture mirate", ha aggiunto la ministra.

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