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Ocean Viking salva 44 migranti: a bordo una donna incinta e due disabili

La nave Ocean Viking ha recuperato in mare 44 persone. L’ong Sos Mediterranee fa sapere che “Durante il primo salvataggio, una motovedetta libica si è avvicinata al barchino, complicando l’operazione”. Intanto la cosiddetta Guardia costiera libica ha avviato un’inchiesta interna dopo il tentativo di speronamento compiuto da una sua motovedetta, che ha sparato contro un barchino.
A cura di Annalisa Cangemi
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La nave Ocean Viking dell'ong Sos Mediterranee ha portato a termine due salvataggi nella zona Sar maltese, recuperando 44 persone in mare. I migranti si trovavano su 2 barconi in legno. La notizia è stata data dalla stessa organizzazione umanitaria su Twitter. "Oggi (ieri ndr) Sos Mediterranee ha eseguito 2 salvataggi nella zona SAR maltese. 44 persone sono state salvate da 2 barche di legno in difficoltà e sono al sicuro a bordo di OceanViking. Durante il primo salvataggio, una motovedetta libica si è avvicinata al barchino, complicando l'operazione".

Tra i sopravvissuti ci sono 15 minori e 5 donne, di cui una incinta. Tra i sopravvissuti ci sono due disabili, che sono stati presi in carico dal team medico e da quello di supporto della ong. Secondo le prime testimonianze, le due barche sono rimaste in mare alla deriva per due giorni.

La Ocean Viking, partita domenica dal porto francese di Marsiglia, è l'unica nave di soccorso civile attualmente presente nel Mediterraneo centrale, in attesa che la Open Arms dell'organizzazione spagnola raggiunga l'area nelle prossime ore, dopo un periodo di due mesi e mezzo in cui è rimasta bloccata in un porto; altre quattro navi umanitarie sono attualmente bloccate: la Sea Eye 4, la Alan Kurdi e le Sea Watch 3 e 4.

Spari contro una barca, Guardia costiera libica apre inchiesta

Lo scorso 30 giugno il velivolo Seabird di Sea Watch ha documentato un violento attacco da parte della motovedetta Ras Jadir in zona Sar maltese. Alcune riprese video mostrano spari verso una barca con migranti a bordo, con lanci di oggetti verso i naufraghi e pericolose manovre della motovedetta. Dopo il tentativo di speronamento la cosiddetta Guardia guardia costiera libica è stata costretta ad avviare un'inchiesta interna.

Lo Stato maggiore della Marina del Paese nordafricano fa sapere di "aver esaminato quanto pubblicato sui media e sui social network internazionali, che mostrano una motovedetta della Guardia costiera che inseguiva un barcone con a bordo Migranti e che metteva in pericolo le loro vite, così come quelle dei membri dell'equipaggio della motovedetta stessa, non seguendo le misure di sicurezza e utilizzando anche dei colpi di avvertimento. Tale azione – si legge nella nota ufficiale – mostra la mancanza di un giusto comportamento in un tale episodio, se si rivelasse vero dopo la verifica".

In ogni caso, "la Guardia costiera condanna qualsiasi comportamento in contrasto con le leggi locali e internazionali, e conferma che tutte le misure legali saranno prese contro qualsiasi violazione in conformità con la legislazione e leggi in vigore. Infine confermiamo la nostra volontà nel proseguire lo svolgimento dei nostri compiti e doveri, salvare vite in mare e proteggere le coste libiche, secondo le leggi e i regolamenti umanitari riconosciuti a livello locale e internazionale".

Ue chiede chiarimenti a Libia

"Abbiamo visto il video su questo incidente che desta preoccupazione. Stiamo verificando i fatti e le circostanze", ha detto Peter Stano, portavoce dell'alto rappresentante Ue Josep Borrell ai giornalisti che gli chiedevano un commento sulla motovedetta libica  che ha sparato alcuni colpi verso il barcone. "Abbiamo chiesto spiegazioni alla parte libica", ha aggiunto Stano.

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