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Nuovo allarme dei presidi sulla riapertura delle scuole: “Già centinaia di studenti positivi”

“Già in queste ore, il numero di studenti positivi, in alcune scuole, ha raggiunto l’ordine delle decine e addirittura centinaia e questo rende quasi impossibile attuare le procedure previste”: lo ha detto il presidente dell’Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli, che lunedì incontrerà il ministro Bianchi. Oggi, invece, è stata la volta dei sindacati, che hanno rivolto dure critiche al governo al termine del vertice.
A cura di Annalisa Girardi
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A meno di 48 ore dalla riapertura delle scuole dopo le vacanze natalizie, i presidi lanciano un nuovo allarme. "Già in queste ore, il numero di studenti positivi, in alcune scuole, ha raggiunto l'ordine delle decine e addirittura centinaia e questo rende quasi impossibile attuare le procedure previste", avverte il presidente dell'Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli, sottolineando che il sistema sanitario difficilmente riuscirà a sostenere i ritmi dei tamponi agli studenti che saranno necessari nei prossimi giorni.

E ancora: "Le scuole sono ancora in attesa di ricevere le preannunciate forniture di mascherine FFP2 da parte della struttura commissariale. Inoltre, malgrado le nostre richieste dei giorni scorsi, non risultano ancora pubblicati i dati effettivi sulle classi in DAD, sulle unità di personale sospeso e sul numero di dipendenti e di alunni in quarantena. Numeri che, temiamo, cresceranno nei prossimi giorni".

Il presidente dell'associazione che riunisce i presidi incontrerà lunedì 10 gennaio il ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi, a cui chiederà sia delle mascherine Ffp2, sia dei numeri ufficiali sulle classi che stanno svolgendo le lezioni da remoto. Questa mattina, invece, sono stati i sindacati della scuola a presentarsi al ministero: "L'insufficienza di questo provvedimento governativo è sotto gli occhi del Paese e sulla gravità della situazione continua a pesare inoltre come un macigno l'assenza del CTS che avrebbe potuto assicurare il necessario coordinamento sulle misure da applicare a un sistema delicato e complesso come quello della scuola che parla a 10 milioni di persone, alunni, famiglie e lavoratori", ha scritto in una nota la Flc Cgil al termine dell'incontro.

Per poi aggiungere: "Le scuole e i dirigenti non possono essere lasciati soli di fronte a questo momento così difficile, ma anche così prevedibile. Non si può fare della didattica in presenza un mero spot, non sostenuto da nessun intervento efficace come quello della fornitura di mascherine Ffp2 per tutti i lavoratori che abbiamo ancora una volta sollecitato durante l'incontro". Il segretario generale del sindacato, Francesco Sinopoli, inoltre ha dichiarato: "La scuola è stata disarmata di fronte a questa nuova ondata che era ampiamente prevedibile. Si è finto per mesi che le misure di sicurezza non servissero più contro ogni evidenza logica e scientifica. Si è scelto di eliminare nei fatti il distanziamento e di tornare a classi in molti casi da 28 o 30 alunni. Si è scelto di risparmiare risorse sugli organici e destinarle ad altre misure diverse dalla scuola. Non si è neanche preso in considerazione un intervento sulla ventilazione. Se davvero la scuola in presenza fosse stata una priorità allora anche le indicazioni per la pausa natalizia avrebbero dovuto essere più prudenziali".

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