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Opinioni

Nitto Palma (Forza Italia): “Finalmente la giustizia si interessa anche alla sinistra”

Intervista all’ex Guardasigilli Nitto Palma (Fi), presidente della Commissione Giustizia del Senato, che commenta le grane giudiziarie del Pd in Emilia. E stronca Andrea Orlando e la riforma della giustizia: “Al momento, siamo in presenza solo di annunci, peraltro deludenti”.
A cura di Carlo Tarallo
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Senatore Palma, oggi i quotidiani riportano i malumori del Pd per le inchieste sui candidati in Emilia Romagna. A sinistra si scopre la “giustizia a orologeria”. La sua opinione?

Non so se scoprono che la giustizia sia ad orologeria. Piuttosto scopro finalmente che la giustizia si interessa anche di procedimenti che coinvolgono soggetti che fanno politica a sinistra. Per certi versi, è una novità.

Pensa che in linea teorica un indagato debba essere tenuto fuori dalle liste? O occorre almeno un rinvio a giudizio?

Penso che le liste elettorali vengano formate dagli organi di partito con delle conseguenti assunzioni di responsabilità. Non sono i magistrati ad assolvere a questo compito. Per il resto, penso che tutto dipenda dal tipo d'imputazione che viene elevata e, principalmente, da una serena lettura delle carte. Il M5S ha gioito della richiesta di arresto per l'on. Luigi Cesaro e, dopo pochi giorni, ha veementemente protestato per la revoca disposta dal Tribunale della Libertà. In entrambi i casi, non avevano letto le carte. Sicché può dirsi che per il M5S i giudici vanno bene solo quando colpiscono quelli che ritengono essere i loro avversari politici. Anzi, a dirla tutta, i loro nemici politici.

A proposito di giustizia, lei è uno dei protagonisti dei tavoli di confronto sulla riforma: che ne pensa delle soluzioni proposte dal governo?

Non ho una valutazione positiva delle iniziative assunte dal governo in quanto, per un verso, costituiscono una recessione rispetto alla disciplina attuale (di palese evidenza è la modifica della responsabilità civile dei magistrati) e, per altro verso, non mi sembrano idonee a risolvere alla radice i problemi della giustizia. Peraltro, mancano, al di là degli annunci, interventi seri su temi assolutamente importanti quali le intercettazioni telefoniche e la custodia cautelare.

Lei è stato guardasigilli: come giudica l’operato di Andrea Orlando?

Per giudicare l'operato di un ministro vi è necessità di attendere i risultati della sua azione politica. Al momento, siamo in presenza solo di annunci, peraltro deludenti. L'unica cosa che appare chiara, attesa la bozza sulla responsabilità civile dei magistrati, è sostanzialmente l'appiattimento del ministro sui desiderata dell'ANM.

All’interno di Forza Italia c’è chi giudica troppo “morbida” l’opposizione a Renzi: la sua opinione in merito?

Io credo che vi sia per un verso la necessità di collaborare alla modernizzazione della struttura dello Stato e credo anche che l'opposizione non si giudichi dalle urla che l'accompagnano. FI non ha mai svolto un'opposizione pregiudiziale e, anche nel passato, ha votato provvedimenti che riteneva utili al Paese. Per il resto, penso che in materia di lavoro, economia e giustizia, la voce di FI, con la moderazione che le è propria, si farà sentire.

Crede che il governo durerà fino alla scadenza della legislatura?

Stando alle parole del premier che parla di un programma di mille giorni, immagino che la legislatura possa finire nel 2018. Anche se è legittimo avere qualche dubbio, specie ricordando quello "stai sereno" che Renzi affettuosamente rivolse all'allora premier Letta.

Come vede la situazione nel centrodestra? Che ne pensa delle mosse del Ncd?

Penso che tutte le forze del centrodestra abbiano la necessità di presentarsi unite alle prossime competizioni elettorali, non solo per vincerle, ma anche per rappresentare fino in fondo il blocco sociale di riferimento. È sotto questo profilo che non comprendo, o forse comprendo molto bene, la ragione per la quale all'interno del NCD elementi non di secondo piano ipotizzano e vagheggiano alleanze col PD.

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