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Nave Aita Mari verso Augusta con 112 persone. Sea Watch 4 con 312 migranti aspetta ancora un porto

Si è sbloccata la situazione per alcuni migranti in attesa davanti alle coste siciliane: la nave umanitaria Aita Mari è ora diretta ad Augusta con 112 persone. Resta invece ancora in attesa di assegnazione di un porto la Sea Watch 4, con 312 persone a bordo.
A cura di Annalisa Cangemi
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Per alcuni dei naufraghi salvati in mare dalle ong, che aspettavano il via libera dalle autorità al largo delle coste siciliane, sembra stia arrivando la fine del viaggio e di un'attesa estenuante. La nave umanitaria Aita Mari è ora diretta ad Augusta con 112 persone, alcune delle quali sono già a bordo da otto giorni. Resta invece ancora in attesa di assegnazione di un porto sicuro per lo sbarco la Sea Watch 4 con 312 persone a bordo, accolte dopo un'operazione di salvataggio e trasbordi da altre imbarcazioni.

La notte scorsa, ha denunciato l'ong tedesca, "una persona con problemi di salute estremamente gravi è stata evacuata con urgenza dalla Sea Watch 4. A bordo ne restano 312: hanno bisogno di un porto di sbarco sicuro. Fatele sbarcare", ha chiesto in un tweet.

Questa mattina la situazione si era sbloccata per la nave Sea Eye 4 con a bordo 476 migranti. Sulla nave della ong tedesca c'erano anche 66 minori, compresi bambini piccolissimi, alcune donne in stato di gravidanza. Da giorni l'imbarcazione attendeva l'indicazione di un porto per far scendere le persone, ormai esauste. I migranti hanno trascorso ben nove notti sulla nave umanitaria, e alcuni di loro sono stati evacuati per ferite e ustioni. Alla fine la destinazione indicata è stata Messina. Sulla banchina del molo Norimberga era pronta la macchina organizzativa della prefettura con personale medico e volontari, forze dell'ordine e mediatori culturali, per accogliere i migranti, sofferenti per il gran caldo e il lungo viaggio in mare.

I migranti una volta sbarcati sono stati foto segnalati, rifocillati con acqua e cibo e assistenza medica. A Messina e nella provincia resteranno soltanto i minorenni e probabilmente i nuclei familiari mentre tutti gli altri saranno trasferiti in centri di accoglienza del sud Italia.

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