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Migranti, Guardia costiera vieta imbarco sulla Mare Jonio: “Governo impedisce il soccorso in mare”

La Guardia costiera di Pozzallo ha vietato l’imbarco a bordo della nave Mare Jonio dei membri del team medico e di soccorso, impedendo di fatto la partenza dell’imbarcazione per missioni di salvataggio in mare. Protesta l’Ong Mediterranea: “Vietato soccorrere. Il Governo blocca anche la Mare Jonio”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Divieto di imbarco a bordo della nave Mare Jonio per due membri, un paramedico soccorritore e un esperto di ricerca e soccorso in mare. Così l’imbarcazione dell’Ong Mediterranea resta bloccata e non può partire la nuova missione in mare che si attendeva per i prossimi giorni. La Guardia costiera ha bloccato la nave nel porto di Pozzallo, come comunica la stessa Mediterranea sui suoi canali social: “Vietato soccorrere. Il Governo blocca anche la Mare Jonio. Ieri sera la Capitaneria di Porto di Pozzallo, dove la nave si trovava pronta a partire in missione nel Mediterraneo centrale, ha comunicato il diniego all’imbarco a bordo della Mare Jonio di due membri, paramedico soccorritore ed esperto di ricerca e soccorso in mare, del Rescue Team di Mediterranea Saving Humans”.

Le proteste di Mediterranea dopo il divieto di imbarco

Come spiega sempre l’Ong, “con i provvedimenti adottati, da oggi viene di fatto bloccata l’attività di missione nel Mediterraneo della Mare Jonio, privando il confine acqueo più mortale del mondo di un’altra nave che, in quasi due anni, ha portato in salvo sbarcandole in porti sicuri europei 374 persone tra donne, uomini e bambini, il cui destino sarebbe stato invece la morte per affogamento o la deportazione in Libia”. “Si tratta, evidentemente, di una mirata persecuzione amministrativa e giudiziaria che nasce da una precisa volontà politica del Governo – lamenta il post su Facebook – contiene un messaggio chiaro e terribile ed ha un altrettanto micidiale obiettivo. Come avvenuto con il “fermo amministrativo” delle altre navi e degli aerei della società civile europea, il messaggio del Governo è “VIETATO SOCCORRERE” vite umane che si trovano in pericolo in mare”.

Secondo Mediterranea “l’obiettivo del Governo è ostacolare ed impedire di fatto la presenza in mare di tutte le organizzazioni civili che operano missioni di osservazione, monitoraggio e soccorso: vogliono togliere di mezzo dal Mediterraneo i testimoni scomodi delle quotidiane violazioni dei diritti umani che avvengono grazie alle politiche e ai finanziamenti dei Governi europei. Ma noi non intendiamo arrenderci alla disumanità e al cinismo di queste scelte politiche: i nostri Legali sono già al lavoro per ricorrere contro provvedimenti arbitrari e illegittimi che hanno colpito la Mare Jonio e, grazie alle migliaia di cittadine e cittadini che ci sostengono, faremo il possibile per tornare presto in mare insieme alle altre navi ed aerei della Civil Fleet europea”.

Le proteste di Palazzotto, Fratoianni e Orfini

Immediate le proteste da parte di alcuni parlamentari, come Erasmo Palazzotto (Leu): “La Guardia Costiera ha vietato l'imbarco ai soccorritori dell'equipaggio di Mare Jonio. È questa la discontinuità? Un governo che fa la guerra alle ong ostacolando chi salva vite nel Mediterraneo? Ma non avevamo cambiato ministro dell'Interno?”. Da Leu arrivano le proteste anche di Nicola Fratoianni: "Aver impedito l'imbarco dei soccorritori sulla nave Mare Jonio di Mediterranea per fare in modo che non possa riprendere le missioni di salvataggio è una autentica carognata. Salvare le vite non è una colpa e non è un reato”. Dal Pd si alza la voce di Matteo Orfini: “Ieri giustamente (e finalmente) Nicola Zingaretti ha chiesto con forza di superare i decreti sicurezza. Oggi il governo impedisce alla Mare Jonio di imbarcare il personale di salvataggio. Ennesimo atto di boicottaggio a chi salva vite. È uno scherzo? Ora basta, davvero”.

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