806 CONDIVISIONI

Migranti, gommone in avaria con 100 persone a bordo. Ong: “Malta ha avviato i soccorsi”

Un barcone in avaria con a bordo circa 100 persone si troverebbe nelle vicinanze dell’isola di Lampedusa, in zona Sar maltese. Lo comunica Alarm Phone, affermando che i migranti sarebbero rimasti senza acqua e cibo: “Si sta diffondendo il panico, sono in mare da 3 giorni e hanno bisogno di cure”. L’Ong specifica di aver informato le autorità di La Valletta, che starebbero intervenendo in questo momento.
A cura di Annalisa Girardi
806 CONDIVISIONI
Immagini di repertorio
Immagini di repertorio

AGGIORNAMENTO: Alarm Phone comunica che Malta avrebbe lanciato un'operazione di soccorso. "Malta ha avviato un'operazione di soccorso per le circa 100 persone in pericolo, ma rifiuta di fornire informazioni a riguardo. Speriamo che l'operazione vada a buon fine e che i migranti vengano portati in un porto sicuro", continua la Ong su Twitter.

Un barcone con circa 100 migranti a bordo si troverebbe alla deriva nelle vicinanze di Lampedusa, a circa 44 migli a sud-est dell'isola, in zona Sar maltese. Lo comunica Alarm Phone, un progetto di linea telefonica diretta e auto-organizzata per rifugiati in difficoltà nelle acque del Mar Mediterraneo, che scrive su Twitter: "L’Alarm Phone è stato informato di un’altra barca in pericolo nella zona Sar maltese. Ci sono circa 100 persone a bordo che dicono di essere in mare già da 3 giorni". A quanto si comunica, le autorità di La Valletta sarebbero state informare, ma al momento nessuno è intervenuto. Alarm Phone, in contatto diretto con i migranti riporta che le persone a bordo dicono di aver esaurito le scorte di acqua e cibo e che si starebbe diffondendo il panico: "Alcuni stanno male e hanno bisogno di cure. Ci sono bambini e donne, alcune incinte. Urge soccorso immediato!".

"Sappiamo che vari velivoli di Eunavformed stanno sorvolando l'area da ieri ma non sono ancora intervenuti! Anche un'imbarcazione delle forze armate di Malta è nelle vicinanze", specifica l'organizzazione. Al momento la situazione sembra rimanere in una fase di stallo. Proprio di queste ore è anche l'appello di Papa Francesco che, intervenendo alla Riunione delle Opere di Aiuto alle Chiese Orientali, ha affermato: "Gridano le persone in fuga ammassate sulle navi, in cerca di speranza, non sapendo quali porti potranno accoglierli, nell’Europa che però apre i porti alle imbarcazioni che devono caricare sofisticati e costosi armamenti, capaci di produrre devastazioni che non risparmiano nemmeno i bambini". Il fine settimana ha visto intensificarsi il numero di sbarchi: circa 360 persone sono approdate alle coste italiane negli ultimi giorno. L'ultimo attracco è avvenuto stanotte, a Lampedusa. Quindici persone di nazionalità eritrea sono state intercettate da una motovedetta mentre si trovavano a bordo di una barchetta in legno, e trainate in direzione dell'isola.

"Se continuerai a far sbarcare gli immigrati passeremo dagli avvertimenti ai fatti": queste le parole indirizzate nel frattempo al procuratore capo di Agrigento, Luigi Patronaggio, accompagnate da una busta contenente un proiettile. La stessa minaccia è stata inviata ai figli. Non è la prima volta che Patronaggio si ritrova ad essere bersaglio di simili intimidazioni: lo stesso era avvenuto la scorsa estate, in seguito alle inchieste sul caso Diciotti, che avevano coinvolto il ministero dell'Interno e Matteo Salvini. Il Viminale e la procura di Agrigento sono tutt'ora al centro di uno scontro, in questo caso riguardante il caso Sea Watch, tornata in mare nella notte dopo aver passato varie settimane sotto sequestro probatorio.

806 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views