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Lo strano Cv di Ricciardi e la nomina fantasma: il suo ruolo nell’emergenza Covid rimane oscuro

Non si placano le polemiche intorno a Walter Ricciardi. Dopo che il super-consulente del ministro Speranza ha invocato un nuovo lockdown nazionale per combattere il Coronavirus, in molti hanno chiesto le sue dimissioni. Ma da quale incarico esattamente si dovrebbe dimettere il professore? Difficile dirlo, perché il ruolo di Ricciardi nell’emergenza Covid rimane oscuro. E le informazioni fornite dal ministero della Salute, alimentano i dubbi. Abbiamo provato a capirne di più.
A cura di Marco Billeci
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Si fa presto a dire: “Dimettiti!”. Nelle ultime settimane, diverse esponenti politici sono tornati a chiedere le dimissioni di Walter Ricciardi, dopo che il super-consulente del ministero della Salute ha invocato un nuovo lockdown nazionale, per combattere le varianti del Coronavirus. Al di là del merito della questione, c’è una domanda che rimane senza risposta: qual è esattamente il ruolo dal quale Ricciardi dovrebbe fare eventualmente un passo indietro?

Fanpage ha già raccontato tutta l'incertezza intorno  alla posizione che Ricciardi ricopre all’interno del dicastero. Ufficialmente, il professore ha l’incarico di curare i rapporti internazionali. La cronaca di questi mesi ha dimostrato quanto, nella pratica, il suo contributo nell’ambito dell’emergenza Covid vada molto oltre la cura delle relazioni con l’estero. Fonti del ministero della Salute ci hanno spiegato che Ricciardi ha la libertà di esternare in pubblico, quello che il ministro Speranza dice nelle riunioni private.  Tra i due, c'è una sensibilità comune che fa del professore uno dei consiglieri più ascoltati del ministro e una sorta di testa d'Ariete per introdurre temi scomodi nel dibattito pubblico.

La nomina di Ricciardi

Più volte, la nostra testata ha chiesto al ministero della Salute di fare chiarezza sulle competenze del consulente di Speranza. Solo per fare un esempio, per mesi l’opinione pubblica ha dato per scontato che Ricciardi facesse parte del Cts, quando in realtà il medico non è mai stato un componente del Comitato creato per affrontare la crisi del Covid. Recentemente, nella sezione trasparenza del sito del ministero sono finalmente comparse le informazioni che riguardano la sua  nomina. Invece di fugare i dubbi, però, i dati mostrati aumentano gli interrogativi.

Secondo quanto è scritto sulla pagina web, Ricciardi è stato nominato consulente il 24 febbraio con una nota. Una scelta lecita, ma piuttosto anomala rispetto alle procedure tradizionali. Normalmente, infatti, consulenti e collaboratori dei dicasteri sono designati con un decreto ministeriale, che precisa compiti, compenso e durata dell’incarico. In questo caso, invece, il ruolo di Ricciardi è stato definito in modo molto più generico, appunto attraverso una nota: per quanto siamo riusciti a ricostruire, si tratterebbe di una sorta di lettera d’incarico firmata dal ministro Speranza.

A differenza del decreto, questo tipo di documento non è un atto amministrativo, non è sottoposto agli organismi di controllo e ha un iter molto più rapido. Una decisione che, certo, si può giustificare con la necessità di agire rapidamente in situazione di emergenza ma che, secondo chi conosce i corridoi dei ministeri solleva “una questione di opportunità”, anche perché non è stata sanata nei mesi successivi alla chiamata.

Dall’ufficio stampa di Speranza si ribatte che non c’è niente di oscuro, poiché l’incarico di Ricciardi è a titolo gratuito. Ma, spulciando i siti dei diversi ministeri, scopriamo come la maggior parte dei consulenti e collaboratori che agiscono senza compenso, sono comunque stati nominati tramite decreto ministeriale. Solo per rimanere dentro al ministero della Salute, l’ex senatrice Nerina Dirindin è stata designata come esperta a titolo gratuito l’undici ottobre 2019, tramite Dm. Nominare un consulente solo con una nota, invece, lascia molti margini di interpretazione sui contorni dell’incarico conferito. E, soprattutto, rende molto più sfumati i confini sui suoi possibili conflitti d’interesse, come vedremo in seguito.

Il Cv del professore

Intanto, però, concentriamoci su un altro punto messo in luce della tardiva operazione trasparenza di Ricciardi: il suo curriculum. Per legge, i Cv dei consulenti e collaboratori dei ministeri andrebbero depositati entro tre mesi dalla nomina. Come abbiamo ricordato, Ricciardi è stato chiamato a collaborare con Speranza il 24 febbraio scorso. Secondo i termini di legge, quindi, il suo curriculum doveva essere pubblicato sul sito del ministero entro la fine di maggio.

In realtà, il documento è comparso online molto tempo dopo. Ricostruendo la cronologia della pagina web, abbiamo potuto verificare come almeno fino al 30 ottobre scorso non ce ne fosse traccia. D’altra parte, in calce al Cv che compare oggi sul sito del ministero, accanto alla firma di Ricciardi c’è la data del 14 ottobre, ben oltre la scadenza stabilita per legge.

Anche se con molto ritardo, comunque, ora siamo finalmente in grado di sapere quali altri incarichi Ricciardi ha dichiarato al ministero. E dalla lettura del curriculum emergono le molte opere e diverse omissioni del super-consulente. Innanzitutto, apprendiamo che nel maggio 2020 è cessato il suo mandato come rappresentante dell’Italia in seno al Consiglio Esecutivo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Non è un dettaglio, dato che la scelta di Speranza di chiedere a Ricciardi di coordinare i rapporti con l’estero derivava anche dal suo ruolo all’interno dell’Oms, peraltro a sua volta oggetto nei mesi scorsi di contestazioni e polemiche.

Proseguendo oltre, scopriamo che Ricciardi ha mantenuto, anche dopo l’approdo al ministero, le tante cariche che aveva nel settore privato, da quelle legate al suo lavoro all’Università Cattolica fino alla poltrona di coordinatore del comitato scientifico dello Human Technopole (stesso organismo dove in passato ha seduto anche l'attuale ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani). Non solo, da febbraio 2020 a oggi, il professore ha accumulato anche nuovi ruoli. Il 15 giugno scorso, ad esempio, è diventato Direttore Scientifico Centale degli Istituti clinici scientifici Maugeri. Il colosso della sanità privata che ha ingaggiato Ricciardi come uno dei suoi vertici è attivo in tutte le fasi della gestione del Covid: dai ricoveri, ai tamponi fino alla riabilitazione post-malattia. Se non una questione di conflitto d'interessi, certo l'intreccio tra posizione pubblica e privata apre un tema di opportunità.

Quello che manca nel curriculum 

Altrettanto interessante è verificare quello che manca nel Cv di Ricciardi. In sedici pagine zeppe di informazioni, il professore non ha trovato lo spazio per dichiarare i suoi impegni più vicini alla politica. Non c’è traccia dell’incarico come responsabile Sanità in Azione, il partito di Carlo Calenda, né è menzionata la posizione di presidente del comitato scientifico di “Italia in Salute”, la fondazione dell’ex deputato Pd Federico Gelli. Non si fa cenno nemmeno al ruolo di consigliere della Regione Lazio per la ricerca e l’innovazione, assunto nel 2019.

Un’altra “dimenticanza”, però, sembra ancora più incomprensibile. Nel curriculum, Ricciardi non scrive che mentre collabora con il ministero, è anche capofila di due progetti europei in ambito sanitario. In particolare, il progetto “IC2perMED” con un budget di 1,7 milioni di euro, punta a integrare la Cina nel consorzio internazionale della medicina personalizzata. “Questo progetto europeo rappresenta una prima e concreta risposta alle esigenze assistenziali della Cina in un momento in cui questo Paese è sottoposto ad una pressione fortissima dall’epidemia di Coronavirus”, dichiarava Walter Ricciardi il 20 febbraio 2020, presentando IC2PerMed all’Università Cattolica. Poche ore dopo, avremmo scoperto che il Covid non era solo un problema cinese.

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