1.315 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Letta difende a spada tratta Speranza: “Mozione di sfiducia nei suoi confronti è una vergogna”

Il segretario del Pd, Enrico Letta, difende il ministro della Salute, Roberto Speranza: “Oggi il ministro Speranza viene messo alla gogna, è incredibile, una vergogna la mozione di sfiducia nei confronti di Speranza”. “Difendo Speranza, ha fatto un ottimo lavoro”, afferma ancora il segretario dem.
A cura di Stefano Rizzuti
1.315 CONDIVISIONI
Immagine

Il segretario del Pd, Enrico Letta, difende a spada tratta il ministro della Salute, Roberto Speranza. Intervenendo a Piazza Pulita, su La7, Letta respinge le accuse rivolte al ministro, nei cui confronti è stata anche presentata da Fratelli d'Italia una mozione di sfiducia: “Oggi il ministro Speranza viene messo alla gogna, è incredibile, una vergogna la mozione di sfiducia nei confronti di Speranza”, afferma Letta, che prosegue: “Speranza sta tenendo duro rispetto alla richiesta di aperture sconsiderata. Le riaperture possono avvenire ma in sicurezza”. Il segretario del Pd ribadisce: “Difendo Speranza, ha fatto un ottimo lavoro”.

Letta parla anche di riaperture, ricordando che a chiederle sono tutti i partiti, Pd compreso, ma con criterio e in sicurezza: “Siamo per le riaperture in sicurezza”, sottolinea il segretario dem. “La riapertura sarà decisiva, bisogna farla bene. Sarà il 10, il 15 maggio e conteranno i comportamenti responsabili", prosegue Letta spiegando che le riaperture italiane non saranno come quelle della Gran Bretagna, dove si è vaccinato molto di più. Poi Letta parla del leader leghista Matteo Salvini: “Salvini sono settimane che si dice si riapre domani mattina, gli hanno dato retta in Sardegna e abbiamo visto quello che è successo”.

Le bordate del segretario del Pd nei confronti del leader del Carroccio proseguono: "Il modo in cui Salvini sta cercando di raccontare questo momento è smentito dai fatti: sono settimane che dice ‘si apre domattina' e viene smentito. La riapertura è un passaggio decisivo, perché se viene fatto male come in Sardegna, poi si ricomincia punto e daccapo. Diamo fiducia a Draghi e Speranza e quando si riaprirà saremo tutti in grado di avere comportamenti adeguati. Se non vogliamo ritornare al punto di prima, perché 380 morti oggi sono 380 famiglia che piangono i loro cari”.

1.315 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views