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Legalizzare la maternità surrogata: arriva la proposta dell’associazione Coscioni

L’associazione Coscioni ha presentato una proposta per legalizzare la maternità surrogata. È la replica alle ultime iniziative della destra, che vuole invece rendere la Gestazione per altri un reato universale. Ecco come funzionerebbe.
A cura di Annalisa Girardi
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Mentre in Parlamento Fratelli d'Italia tenta di rendere l'utero in affitto un reato universale, l'associazione Coscioni ha invece presentato una proposta per legalizzare la maternità surrogata. Per la precisione, si parla di rendere legale la "gravidanza per altri solidale". Un appello già sottoscritto da oltre cinquemila persone

Si tratta di una proposta scritta insieme a diversi esperti e associazioni, che ricalca un disegno di legge già depositato durante la scorsa legislatura ma mai approvato, e messa ora a disposizione di qualsiasi parlamentare o gruppo politico che vorrà depositarla. Per evitare situazioni di sfruttamento, si imporrebbe comunque un divieto di commercializzazione: in altre parole, una donna che si mette a disposizione per portare avanti una gravidanza per altri, non può essere pagata. Le verranno solo rimborsate le spese.

Non solo: ci sono altri paletti da rispettare. La donna infatti deve essere comunque indipendente a livello economico e deve essere già madre. Non può avere più di 42 anni e sarebbero permesse un massimo di due gestazioni per altri.

"Voler trattare come “criminali internazionali” persone che non possono mettere al mondo un figlio a causa di malattie, oppure coppie di persone dello stesso sesso, è una una pura follia, figlia di una ideologia proibizionista demagogica e violenta", ha commentato Marco Cappato, tesoriere dell'associazione Coscioni. "Così facendo, si alimenta la clandestinità perché si rinuncia a distinguere tra chi subisce sfruttamento per uno stato di necessità e chi esercita una scelta autonoma e consapevole sul proprio corpo", ha poi aggiunto.

Secondo Filomena Gallo, avvocata e segretaria dell'associazione, la proposta di legge per rendere il cosiddetto utero in affitto reato universale (cioè una pratica perseguibile anche se condotta all'estero) "denota una grande ignoranza normativa perché un reato può essere considerato tale solo se è reato anche nel Paese dove è stato commesso". Si tratta, ha spiegato di una norma che "qualora entrasse in vigore, sarebbe immediatamente impugnabile".

E ancora: "Qui non ci sono criminali. Siamo tutti contrari ad ogni forma di sfruttamento. La proposta di legge sulla gravidanza per altri solidale prevede il pieno rispetto dei diritti fondamentali di tutte le persone coinvolte nel percorso, dalla gestante, alla coppia, ai minori ovviamente". Gallo ha quindi concluso affermando che alcuni parlamentari si sarebbero già detti disponibili a depositare la proposta di legge.

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