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Le Regioni del Nord che vogliono distribuire le dosi di vaccino rimaste in frigo al Sud

La campagna vaccinale in alcune Regioni, specialmente nel Mezzogiorno, per molti versi procede ancora a singhiozzo con una buona quantità di dosi che rimangono in frigo. Mentre al Nord, dove si procede più velocemente e in diversi casi le fiale scarseggiano, c’è chi chiede che vengano redistribuite. Ma il governo si oppone a queste “federalismo vaccinale”.
A cura di Annalisa Girardi
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Vaccinazioni ad accesso libero, cosiddette a sportello, o giornate speciali in cui ci si può vaccinare senza prenotarsi, come l'Astranight di Matera. Sono esempi di strategie che le Regioni, specialmente al Mezzogiorno, stanno promuovendo per aumentare la quota di dosi di vaccino anti-Covid somministrate, in una campagna vaccinale che per molti versi procede ancora a singhiozzo. È al Sud che si concentrano le quantità di dosi rimaste nel frigo. E al Nord, dove si procede più velocemente e in diversi casi le fiale scarseggiano, c'è chi chiede che vengano redistribuite.

Il governatore del Piemonte, Alberto Cirio, ha detto di essere pronto a somministrare le dosi in eccesso rimaste nei magazzini delle altre Regioni. Spesso è il caso di AstraZeneca, a cui molti cittadini guardano con diffidenza dopo alcuni casi di eventi trombotici sospetti e la raccomandazione del governo di somministrato solo agli over 60. Il presidente del Piemonte ha spiegato che nella sua Regione le dosi di AstraZeneca rimaste in frigo sono solo quelle dei richiami, per cui è disposto a prendere quelle che vengono rifiutate in altri territori.

Ma il governo è contrario a questo federalismo vaccinale (o perlomeno al tentativo di procedere in tal modo). Nei prossimi mesi, ad ogni modo, sono attese molte più dosi per cui la scarsità di vaccini che hanno denunciato soprattutto le Regioni del Nord dovrebbe essere a breve colmata.

Ad oggi sono state somministrate 23.953.688 di dosi su un totale di 27.391.650 consegnate. Si tratta, guardando alla media nazionale, dell'87,4% di quelle disponibili. A livello regionale, però, si notano subito percentuali molto diverse. Si va dal 91,8% del Veneto o il 91,5% della Liguria al 79,2% della Sicilia o il 79,3% della Sardegna.

È per questo, per dare un'accelerata e rimettersi al passo con la campagna vaccinale, che ad esempio a Matera è stata indetta sabato scorso la cosiddetta Astranight: dalle 22 alle 6 del mattino tutte le persone tra i 60 e i 79 anni potevano uscire di casa per la somministrazione del vaccino anglo-svedese senza bisogno di prenotarsi. Un modo per smaltire le scorte accumulate di AstraZeneca, che in Basilicata continua ad essere rifiutato da moltissimi cittadini: il 46% delle dosi disponibili è infatti ancora in frigo.

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