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L’appello di Salvini a Conte: “Se governo litiga meglio votare e far decidere gli italiani”

Il leader della Lega, Matteo Salvini, si rivolge al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, chiedendo di poter andare al voto per le elezioni politiche a settembre: “Se il governo va avanti a litigare sarebbe meglio dare la parola agli italiani che scelgono un Parlamento che dura 5 anni. Lo dico per primo a Conte”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Se, da una parte, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, inizia a sentirsi accerchiato, dall’altra il leader della Lega, Matteo Salvini, punta ad approfittarne chiedendo di andare al più presto al voto. Intervenendo a 7Gold, Salvini chiede elezioni al più presto: “Se il governo va avanti a litigare, su Mes, giustizia, autostrade, sarebbe meglio dare la parola agli italiani che scelgono un Parlamento che dura 5 anni. Lo dico per primo a Conte”. La provocazione del leader leghista nasce anche dalle frasi attribuite da alcuni giornali a Conte, che sosterebbe di avere “pezzi di Stato contro”. Dichiarazioni, comunque, poi smentite da Palazzo Chigi.

Salvini attacca la maggioranza e chiede il voto

Per Salvini la maggioranza non può essere dilaniata da liti interne, ma deve provvedere a offrire una risposta immediata agli italiani e alla crisi economica: “A differenza di tutto il resto d'Europa che corre, noi non possiamo permetterci di avere una maggioranza che litiga su tutto”. Il leader leghista ricorda come “tra il 20 e il 27 settembre tutti gli italiani saranno chiamati a uscire di casa per votare, anche per il referendum per il taglio dei parlamentari che noi sosteniamo come una giusta riforma”.

Salvini sul piano Colao: alcune proposte uguali alle nostre

La polemica politica in queste ore si è spostata sul piano presentato dalla task force guidata da Vittorio Colao. E il presidente del Consiglio ha già in parte preso le distanze, anche se non ufficialmente, da quel progetto di riforme, che potrebbe essere nient’altro che uno spunto su cui concentrare l’attenzione durante gli Stati generali dell’economia. Salvini, comunque, rivendica il fatto che “molti punti” indicati da Colao siano “quelli che la Lega già da marzo propose al presidente del Consiglio. Se anche la task force certifica che le proposte della Lega sono quelle che servono al Paese speriamo che Conte se non ascolta me almeno ascolti loro”. Il leader legista si riferisce al “blocco delle tasse per il 2020, sblocco dei cantieri modello Genova, investimenti sul turismo e sulla scuola”.

Altro tema è quello dei contratti a tempo determinato, con la task force che chiede di prolungare quelli in scadenza almeno per tutto il 2020, contrariamente a quanto previsto dal decreto dignità, approvato quando al governo c'era proprio la Lega guidata dal suo attuale segretario. Salvini sembra però essere d’accordo con Colao: “Se non si reintroducono contratti di lavoro a tempo non c’è abbastanza personale in agricoltura, nel turismo. C’è un parlamentare di sinistra che dice che il prezzo della frutta aumenta per colpa mia perché non voglio che arrivino immigrati per raccoglierla. Non sta troppo bene”.

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