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“Voto politiche e regionali con election day in autunno”: la proposta di Meloni e Salvini

Giorgia Meloni e Matteo Salvini propongono un election day, tra settembre e ottobre, per un’unica tornata elettorale che accorpi regionali, amministrative, referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari e politiche. Meloni: “Perché non si dovrebbe votare? Il Covid ce l’ha con gli elettori delle politiche? Voteremo a settembre per le regionali e per il referendum. Mi sembra che si cerchi sempre una scusa per non votare”.
A cura di Annalisa Cangemi
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"Sulle elezioni ho sempre la stessa posizione, sostenevo la necessità di libere elezioni anche quando le percentuali di Fratelli d'Italia erano inferiori rispetto a quelle attuali. Perché non si dovrebbe votare? Il Covid ce l'ha con gli elettori delle politiche? Voteremo a settembre per le regionali e per il referendum. Mi sembra che si cerchi sempre una scusa per non votare, soprattutto se c'è il rischio che non vinca la sinistra". A dirlo è la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni, intervenendo a ‘L'aria che tira' su La7, chiedendo che si vada a elezioni anticipate in autunno.

"Si può fare un election day con le regionali – ha aggiunto – la ragione più importante per votare è che dobbiamo chiedere conto agli italiani su chi deve ricostruire l'Italia. Il governo giallorosso ha fallito perché mettere insieme due forze che si detestano porta a questo".

La proposta di Fratelli d'Italia, di accorpare politiche e regionali, è appoggiata pienamente dalla Lega di Matteo Salvini, che oggi, in un'intervista a ‘La Stampa', ha detto: "Dopo Conte ci sono solo gli italiani, il loro voto per un governo stabile, che duri cinque anni. Niente minestroni, sostegni esterni più o meno camuffati. Dobbiamo essere trasparenti, e dire che questa maggioranza non è in grado di affrontare il rilancio dell'economia. Auspico l'election day: a settembre o a ottobre voteremo per Comuni e Regioni ed è opportuno che si voti pure per rinnovare il Parlamento".

Finestra per il voto si apre dal 20 settembre

L'aula della Camera ha approvato l'emendamento a prima firma del deputato Francesco Paolo Sisto (FI) che prevede l'inserimento dell'articolo 1 del decreto recante disposizioni urgenti in materia di consultazioni elettorali per l'anno 2020, le parole "e comunque non prima del 15 settembre". I sì al provvedimento sono stati 287, i no 33. In un precedente intervento, il deputato Sisto aveva sottolineato come "grazie a questo emendamento diciamo con certezza che non si può andare al voto alle regionali prima del 15 di settembre, così che la prima data utile sarà il 20 e il 21". L'emendamento aveva ricevuto il parere favorevole della commissione e del governo. La prima data utile per andare al voto, per regionali, amministrative e referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari, sarà quindi il 20 e 21 settembre. Per Forza Italia anticipare la data delle urne avrebbe rappresentato un rischio per la democrazia, perché non ci sarebbe stato il tempo per fare un'adeguata campagna elettorale, arrecando anche danni al turismo.

Secondo Giovanni Donzelli (FdI), che si fa portavoce dei malumori del suo gruppo, "Non è un buon compromesso, si tratta di una data sbagliata con la quale si fa un danno al turismo visto che le liste andrebbero presentate il 20 agosto, non tiene conto delle esigenze delle scuole che sarebbero richiuse a pochi giorni dalla riapertura e non considera i problemi delle famiglie". La Lega con Igor Iezzi ha annunciato l'astensione. Stefano Ceccanti del Pd ha detto invece che la data del 20 settembre è "scelta responsabile che non rappresenta un tradimento della democrazia". 

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