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Ecco il piano Colao: tutte le schede con gli interventi per fare ripartire l’Italia

La task force formata dagli esperti in materia economica e sociale guidata da Vittorio Colao ha presentato il documento contenente le proposte per far ripartire l’Italia dopo l’emergenza Coronavirus. Si tratta di una serie di schede, con una strategia che si basa su sei punti principali. Vediamo tutte le schede, con i temi riguardanti il lavoro, il turismo, l’ambiente, ma anche l’istruzione e la famiglia.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il tanto atteso piano per far ripartire l’Italia dopo l’emergenza Coronavirus, elaborato dalla task force guidata da Vittorio Colao, è finalmente arrivato. Il documento, dal titolo ‘Iniziative per il rilancio Italia 2020-2022’, è stato redatto dal comitato di esperti in materia economica e sociale e va ad analizzare i sei punti su cui l’Italia deve concentrarsi per riuscire a rilanciare l’economia. Una strategia che si basa su sei concetti principali:

1) Imprese e lavoro, motore dell’economia

2) Infrastrutture e ambiente, volano del rilancio

3) Turismo, arte e cultura, brand del Paese

4) Pa, alleata di cittadini e imprese

5) Istruzione, ricerca e competenze, fattori chiave per lo sviluppo

6 Individui e famiglia, in una società più inclusiva ed equa

Le schede del piano Colao

Qui è possibile trovare il documento integrale, ovvero le schede di lavoro completate dal comitato e che riassumono tutto il lavoro fatto in questi mesi dagli esperti guidati da Colao. Per ognuno dei sei punti si vanno a sviluppare i nodi centrali su cui, secondo il comitato, l’Italia deve puntare, soffermandosi su vari aspetti: dall’occupazione al turismo, dall’istruzione alla famiglia.

Il primo punto: imprese e lavoro

Il primo punto che viene snocciolato è quello riguardante imprese e lavoro. Lo si fa con 19 ulteriori temi che vengono evidenziati dal comitato e ritenuti fondamentali. Il primo è l’occupazione e ripartenza delle imprese, che deve essere incentivata sia escludendo i casi di Covid dalla responsabilità penale, sia puntando sullo smart working, magari con una nuova normativa sul tema. Ancora, si chiede di permettere di rinnovare i contratti a tempo determinato a scadenza, almeno per tutto il 2020. Secondo tema è quello della liquidità per le imprese: da una parte si punta ad agevolare le compensazioni fiscali, dall’altra si chiedere di rinviare il saldo delle imposte 2019 e il primo acconto del 2020. Altra richiesta è quella di estendere il decreto liquidità. Si passa poi alla riduzione dell’impatto dei contenziosi post-crisi, rinegoziando i contratti di locazione e disincentivando il ricorso ai concorsi per evitare il blocco del pagamento ai fornitori.

Altro punto essenziale è il rafforzamento della capitalizzazione delle imprese, creando incentivi per aumentare il capitale, semplificando le procedure per il suo aumento e sostenendo le società non quotate incentivando strumenti di capitale. Incentivi vengono chiesti anche per le misure di presidio del rischio fiscale, così come per l’emersione del lavoro nero attraverso la Voluntary disclosure per regolarizzare, con sanatorie e riduzioni della contribuzione del cuneo fiscale. Si punta a far emergere anche il contante derivante da redditi non dichiarati, sempre con un meccanismo di Voluntary disclosure sul contante con il pagamento di un’imposta sostitutiva. Altro incentivo deve essere applicato per i pagamenti elettronici, riducendo quanto più possibile il contante, con detrazioni, lotterie e riduzione del limite al pagamento in contanti.

La task force chiede di puntare sul piano Industria 4.0 per quanto riguarda l’innovazione tecnologica e di rafforzare i sostegni alle start-up alle imprese innovative attraverso agevolazioni fiscali. Si vuole puntare sulle competenze gestionali attraverso la formazione, ma anche con assunzioni specialistiche mirate. Allo stesso modo si vuole incentivare la riqualificazione della forza lavoro e dei disoccupati attraverso fondi specializzati e incentivi ai lavoratori. Ancora, si punta a promuovere lo sviluppo di progetti di qualificazione professionale di filiera pubblico-privati e potenziare strumenti collaborativi come reti, filiere e aggregazioni. Altro sostegno fondamentale è quello all’export italiano, anche puntando sul sistema fieristico e con incentivi generali. Punto fondamentale è il reshoring, ovvero il re-insediamento in Italia di attività ad alto valore aggiunto e produttive, attraverso decontribuzione per i lavoratori, incentivi agli investimenti. Infine, il terzo settore: la necessità è quella di sostenere le imprese sociali, attuando anche la riforma del terzo settore soprattutto relativamente alle agevolazioni fiscali.

Il secondo punto: infrastrutture e ambiente

Il secondo punto si concentra sin da subito sulle infrastrutture, che devono essere implementate con un regime ad hoc nel caso di quelle di interesse strategico, ovvero le reti di telecomunicazioni, il trasporto, quelle energetiche e per la salvaguardia dell’ambiente. Il comitato punta a semplificare l’applicazione del codice degli appalti per le infrastrutture, attenendosi solamente alle direttive europee. Altro punto è la semplificazione della Pa, riducendo la burocrazia in molti iter. Si parla anche di concessioni, come quelle autostradali, da ri-negoziare condizionandole a un piano di investimenti vincolanti e sostenibili da un punto di vista ambientale. Importante è anche puntare su un piano di completamento della copertura della rete in fibra in tutta Italia e sullo sviluppo delle reti 5G.

Per le fasce meno abbienti si dovrebbe puntare su voucher per sostenere l’accesso alla banda larga. Importanti anche gli investimenti richiesti per il settore energetico e per il trattamento dei rifiuti. Vengono chiesti interventi di manutenzione delle infrastrutture idriche, così come un piano di investimenti per aumentare le aree verdi. Per quanto riguarda il trasporto pubblico, la task force vuole incentivare il rinnovo del parco mezzi puntando su quelli a basso impatto ambientale e punta anche a finanziamenti a favore della ciclabilità. Un focus viene dedicato all’ammodernamento dei porti e della rete ferroviaria per il trasporto merci. Il comitato chiede anche di sostenere un piano di investimenti per potenziare un’offerta abitativa economicamente accessibile e anche ecosostenibile.

Turismo, arte e cultura: il punto 3 della task force

Per quanto riguarda il turismo il primo punto riguarda la stagione 2020, anche se in questo caso manca la scheda che prevede le specifiche misure da applicare. Si punta, poi, sulle agevolazioni per le attività del settore per evitare un calo dell’occupazione. Secondo il documento, si dovrebbe creare un presidio governativo speciale focalizzato sul rilancio del settore, arrivando anche a un vero e proprio Piano Turismo, di lungo periodo. Al governo si chiede di finanziare anche con crediti fiscali la riqualificazione delle strutture ricettive, rivedendo al rialzo gli standard di qualità delle strutture stesse. E proprio in questa ottica si punta a utilizzare per uso turistico beni immobiliari di valore storico e artistico, attraverso bandi di gara per la concessione di questi immobili ad uso alberghiero. Sempre per il settore turistico, la task force punta a incentivare la bassa stagione, definendo con anticipo anche i calendario scolastici.

Bisogna sviluppare anche nuovi prodotti turistici, come l’enogastronomia e gli itinerari dello shopping. Altra necessità è quella di migliorare i trasporti e l’accessibilità alle località turistiche, a partire dalla rete dell’alta velocità e dagli aeroporti. Si deve poi attrarre i capitali, potenziando incentivi fiscali e altri strumenti di questo tipo per incentivare i privati. Per quanto riguarda i musei, si dovrebbero prevedere percorsi formativi universitari specifici.

La riforma della pubblica amministrazione secondo la task force

Primo tema riguardante la pubblica amministrazione è quello della responsabilità dei funzionari e dei dirigenti per danno erariale, che deve essere coperta dall’amministrazione di appartenenza. Nella pa serve maggiore trasparenza sulle prestazioni, ma anche la possibilità di ricorrere più facilmente alle autocertificazioni e ai meccanismi di silenzio-assenso. La Pa deve poi essere digitalizzata, finanziando anche un piano di migrazione al cloud. L’Italia, poi, secondo il comitato guidato da Colao deve dotarsi di un sistema di cyberdifesa al livello dei migliori standard internazionali.

Anche il reclutamento del personale deve cambiare, puntando sulle esigenze emergenti, come nel caso delle competenze digitali. Nella pubblica amministrazione, secondo la task force, bisogna anche rivedere le modalità di lavoro, applicando sempre più lo smart working e con un maggior ricorso alle piattaforme tecnologiche. In campo sanitario, il suggerimento è quello di creare un Ecosistema digitale salute che connetta tutti gli attori della filiera rendendo disponibili tutti i dati sanitari del paziente agli operatori autorizzati. Allo stesso modo si vuole sviluppare un sistema di monitoraggio sanitario nazionale.

Le proposte di Colao su istruzione, ricerca e competenze

Il sistema della ricerca in Italia deve essere modernizzato, secondo il comitato economico, anche attraverso la creazione di poli di eccellenza scientifica. Incentivi devono essere pensati per la mobilità dei ricercatori, mentre si vorrebbe creare un fondo speciale per il ‘Diritto alle competenze’, per contrastare il calo di immatricolazioni dovuto alla crisi sanitaria. Bisogna, inoltre, creare un canale di istruzione terziaria professionalizzante potenziando l’offerta degli Its e incrementando l’offerta di lauree professionalizzanti. Altra rivoluzione proposta dal comitato è quella dei dottorati di ricerca, con l’obiettivo di formare figure più altamente specializzate per il mercato del lavoro. Bisogna, infine, rafforzare la cooperazione tra università e imprese.

Il comitato economico e le proposte per individui e famiglie

La task force chiede di istituire un modello di welfare di prossimità nelle aree metropolitane e con più di 50mila abitanti, per fronteggiare i casi di maggiore fragilità. Bisogna anche fornire supporto psicologico alle famiglie e a chi ha subito maggiormente le conseguenze del Covid-19. Bisogna rafforzare il fenomeno dell’attivismo civico e recuperare la funzione dei servizi territoriali per la salute mentale e le dipendenze patologiche. Vanno incentivate politiche del lavoro per le persone con disabilità, così come andrebbero realizzati programmi contro gli stereotipi di genere per eliminare gli ostacoli alla piena e libera espressione femminile sul piano lavorativo e formativo, così come della prevenzione alla violenza contro le donne.

Va sostenuta l’occupazione femminile, evitando che le donne lascino il lavoro per motivi familiari e aumentando l’ingresso di nuove occupate. Così facendo si deve raggiungere la piena equità tra uomini e donne nei processi decisionali. Le famiglie vanno poi supportate attraverso un piano per lo sviluppo di nidi pubblici e privati per la maggioranza dei bambini per poter conciliare i tempi di vita. La task force propone l’introduzione di un assegno unico per i figli a carico, al posto dei bonus e delle detrazioni fiscali attualmente esistenti. Un intervento viene chiesto anche per introdurre un contributo economico per le donne vittime di violenza, che si dovrebbe accompagnare all’assunzione di queste donne. Per contrastare la povertà educativa, inoltre, si chiede di introdurre una dota educativa con la presa in carico di minori in condizione di grave disagio. Si vuole, anche, estendere il servizio civile, puntando anche ad attività che riducano il digital divide.

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