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L’annuncio di Di Maio: “Iva più bassa per chi paga con carta o bancomat”

Per incentivare il ricorso ai pagamenti elettronici, il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, spiega che il governo sta pensando di abolire le commissioni sul pagamento con carte e bancomat, ma non solo. L’altra idea è quella di “abbassare l’Iva a chi utilizza il bancomat o la carta di credito innescando così un meccanismo virtuoso”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Da giorni si discute delle strade che il governo vuole percorrere per incentivare l’uso dei pagamenti elettronici, riducendo quelli con il contante. Ora è il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, a spiegare quale potrebbe essere la soluzione. Intervistato da Porta a Porta in collegamento da New York, Di Maio annuncia: “Noi dobbiamo evitare l'aumento dell'Iva, che è il punto di partenza del governo e abbassare l'Iva a chi utilizza il bancomat o la carta di credito innescando così un meccanismo virtuoso”. Iva più bassa, dunque, per chi paga con carta e bancomat: “Noi contiamo di recuperare una parte dei soldi che ci servono da una lotta all'evasione, soprattutto alla grande evasione, che dovrà essere senza quartiere”.

Per incentivare i pagamenti elettronici il governo punta anche ad aiutare i commercianti a utilizzare il Pos: “Quello che pensiamo al momento è di fare un accordo con l'Abi per evitare le commissioni sul pagamento con le carte almeno fino a una certa cifra – spiega il ministro degli Esteri -. Non voglio sanzionare i professionisti ma non voglio le commissioni che su un anno sono più alte dell'incasso. Sotto una certa soglia eliminarle è una soluzione, e poi ci sono gli incentivi”.

Reddito di cittadinanza e quota 100 non si toccano

Il capo politico del M5s torna anche su due importanti misure introdotte dal precedente governo e assicura: “Reddito di cittadinanza e quota 100 non si toccano. Per quota 100 le persone che stanno aderendo all'iniziativa sono un po' meno: in proiezione risparmieremo una parte di quei fondi. E lo stesso vale per il reddito di cittadinanza”. Queste due misure, quindi, “restano”, nonostante nelle prime settimane di vita del nuovo governo si sia più volte detto che almeno qualche modifica resta probabile.

La proposta di introdurre il vincolo di mandato

Di Maio torna alla carica anche sul vincolo di mandato. La sua proposta – lanciata nel pomeriggio e subito rigettata dal Partito Democratico – è quella di introdurlo. Ma il ministro degli Esteri non vuole mettere da parte questa opzione, nonostante il rifiuto dem: “Occorre trovare una soluzione. Tutelare i cittadini dal tradimento. Chi cambia casacca tradisce gli italiani. Non voglio andare al muro contro muro nel governo. Si può fare un forum con dei costituzionalisti per trovare una soluzione per tutelare la libertà della persona e la fedeltà al voto che ti hanno dato gli italiani”. Per Di Maio, “al di là delle legittime opinioni del Pd”, non si può pensare di passare da un gruppo a un altro. Per il capo politico pentastellato “l’assenza di vincolo di mandato è nobilissima, ma i furbi ne approfittano”. Infine aggiunge: “A chi se n’è andato chiederò 100mila euro di danno di immagine, come loro si erano impegnati a firmare adeguandosi allo statuto”. E il riferimento sembra essere alla senatrice Silvia Vono, passata dal M5s a Italia Viva.

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