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Stop al contante, come il governo vuole incentivare i pagamenti con carte e bancomat

Per ridurre l’uso del contante e incentivare il ricorso ai pagamenti elettronici attraverso carte e bancomat, il governo sta pensando ad alcune misure da introdurre già con la prossima legge di Bilancio. La prima opzione è quella di infliggere sanzioni ai commercianti che non si dotino dei Pos. La seconda è quella di tagliare le commissioni per i pagamenti sotto una certa soglia.
A cura di Stefano Rizzuti
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Ridurre l’uso del contante e incentivare i pagamenti elettronici attraverso carte e bancomat. La volontà del governo sul tema sembra ormai chiara. E già nella prossima legge di Bilancio potrebbe esserci qualche misura volta a incentivare l’uso dei Pos. Messa, a quanto sembra, da parte l’ipotesi di una tassa sul contante, l’esecutivo sta pensando di percorrere due diverse strade per incentivare l’uso dei pagamenti elettronici. A riportarle è Il Sole 24 Ore, spiegando che da una parte si vogliono introdurre sanzioni per i commercianti, gli esercenti e gli autonomi che non utilizzano strumenti per i pagamenti elettronici. Dall’altra si punta a eliminare le commissioni a loro carico per ogni pagamento sotto alcune soglie.

Alcuni esponenti del governo hanno iniziato a sottolineare la possibilità di introdurre incentivi per gli strumenti di pagamento tracciabile. Chiaramente l’obiettivo di questa operazione è quello di contrastare l’evasione e, di conseguenza, di aumentare le entrate tributarie. Il problema italiano viene spiegato bene dai dati: i Pos installati sono tantissimi, 3,2 milioni. Con un aumento evidente rispetto ai 2,5 milioni del 2017. Ma il loro utilizzo è molto scarso: la media di operazioni per terminale è di 1.235. Valori ben lontani da quelli di altri Paesi. In Olanda sono quasi 17mila per ogni terminale, nel Regno Unito sono più di 7mila, in Francia poco meno di 7mila, in Germania 3mila, ma anche Portogallo e Spagna hanno tassi molto più alti. Peggio di noi fa solo la Grecia.

Le sanzioni per chi non ha il Pos

La prima ipotesi allo studio del governo è quella di introdurre le sanzioni per il mancato rispetto dell’obbligo di dotarsi di un Pos per i commercianti e gli autonomi. Un anno fa il Consiglio di Stato ha bocciato lo schema di regolamento del Mise e del Mef per introdurre le sanzioni: quella proposta si basava sull’articolo 693 del Codice penale, secondo cui non ci si può rifiutare di ricevere monete aventi corso legale, con il rischio di sanzioni fino a 30 euro. I giudici hanno ritenuto inapplicabile quel regolamento ma hanno suggerito la via da seguire, facendo riferimento all’applicazione dell’ordinamento giuridico che disciplina le attività commerciali e professionali. E proprio su questo potrebbe basarsi la nuova proposta del governo.

Il taglio delle commissioni per i commercianti

L’altro incentivo per negozianti e autonomi riguarda le commissioni da pagare: l’esecutivo potrebbe cercare di evitare i costi a carico di chi accetta i pagamenti con carte e bancomat. L’idea del governo sembra essere quella di sottoscrivere un protocollo con l’Abi a cui dovrebbero aderire i principali circuiti di pagamento e di emittenti delle carte di debito e di credito: lo scopo è tagliare le commissioni almeno per i pagamenti sotto una certa soglia. Difficile, ad oggi, capire quale sia questa soglia: si parla di cifre che potrebbero andare dai cinque ai 30 euro. Il che comprenderebbe gran parte dei pagamenti, considerando che la media dei pagamenti in contante è di poco al di sotto della soglia dei 14 euro.

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