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Elezioni politiche 2018

Elezioni 2018, la sinistra italiana c’è ma vota M5S

L’Istituto Cattaneo ha analizzato il flusso di voti in alcune delle principali città italiane: il dato che emerge è che il Pd è il principale sconfitto di queste elezioni, e che il 15-20% del suo elettorato è confluito nel M5S.
A cura di Annalisa Cangemi
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Dove sono finiti i voti che aveva raccolto il Partito democratico nel 2013? Secondo l'Istituto Cattaneo sono confluiti in larga parte nel M5S. Le analisi sul voto del 4 marzo  si sono concentrate finora sulla "scomparsa della sinistra". Ma gli elettori che storicamente hanno sempre votato a sinistra sono evidentemente alla ricerca di altri punti di riferimento in Parlamento.

"Il dato varia naturalmente da città a città ma è evidente che la quota più consistente, tra il 15 e il 20%, delle perdite del Pd rispetto al voto espresso nel 2013 è confluita nel Movimento. È sicuramente il dato più rilevante di queste elezioni perché connota ideologicamente il partito di Luigi Di Maio pur trattandosi appunto di un partito post-ideologico". A dirlo è Marco Valbruzzi dell'Istituto Cattaneo di Bologna, in un'intervista all'Huffington Post. In termini di percentuali si parla del 15-20% degli elettori dem che non hanno voluto riconfermare il loro consenso al partito di Renzi. Secondo le analisi del Cattaneo, che passano in rassegna alcuni centri urbani italiani sia al Nord sia al Sud, emerge per esempio che a Brescia il 20% degli elettori Pd del 2013 ha scelto il M5S; a Parma poco meno del 7%; a Livorno il 26%; a Firenze circa il 13%; a Napoli addirittura il 30%.

A Brescia, secondo lo studio, Il Pd ha ceduto punti anche a Leu (l’1,8% del corpo elettorale), mentre gli ex elettori dem che hanno preferito l’astensione sono l'1,8%; la Lega è stata preferita al Pd dall'1,6% degli elettori. A Parma, città del sindaco Pizzarotti, ex-5stelle, guardando lo spostamento dei flussi con la lente di ingrandimento, si può notare che il 5,5% del corpo elettorale va dal Pdl alla Lega, il 5,7% compie il passaggio dal M5s e il 2,2% proviene dal Pd.

Per quanto riguarda il capoluogo fiorentino, e in particolare il collegio Firenze 1 il Pd ha ceduto al M5s il 4,0% del corpo elettorale, a Leu il 2,9%, alla Lega il 2,0%,  e il 1,7% dei suoi vecchi elettori ha preferito l'astensione. Il M5s ha beneficiato di questa perdita del Pd ma ha ceduto buona parte di questi voti alla Lega (2,5% del corpo elettorale).

Livorno è una città rappresentativa di questa dinamica, perché tradizionalmente considerata roccaforte "rossa", è oggi governata da un sindaco pentastellato, Nogarin: qui il Movimento attrae 7,8% del corpo elettorale che un tempo avrebbe votato Pd.

A Napoli, di cui il report del Cattaneo analizza i flussi nei collegi San Carlo (Napoli 5) e Ponticelli (Napoli 6), si conferma la stessa tendenza: il 3,6% dei voti è passato dal Pd al M5s. Stessa dinamica nel collegio Napoli 6 M5s riesce ad attrarre voti sia dal centrosinistra (inteso come area Pd e Sel) sia dal centrodestra (Pdl). Anche se in questo collegio risulta particolarmente forte il recupero dal bacino del non-voto.

Complessivamente si può dire quindi che se è vero che il Pd è il principale sconfitto di queste elezioni, allo stesso tempo nelle città del Nord e del Centro il M5S è andato meno bene, per la forte attrattiva della Lega.

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