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La prima missione della nave Life Support termina a Livorno: tra i 142 migranti molti casi di scabbia

La nave di Emergency Life Support ha attraccato stamattina al porto di Livorno, con 142 migranti: a bordo ci sono bimbi piccoli e una donna incinta.
A cura di Annalisa Cangemi
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La nave di Emergency Life Support ha attraccato al porto di Livorno questa mattina, con 142 migranti a bordo. L'imbarcazione della ong, scortata da una motovedetta della Capitaneria, ha fatto il suo ingresso nel porto toscano, come confermato dai registri dall'Avvisatore Marittimo, per attraccare alla banchina 75 per lo sbarco. Tra i naufraghi ci sono diversi soggetti vulnerabili: diversi minori, una donna incinta, cinque mamme con bambini molto piccoli, un bimbo e una bimba sotto i due anni. Alla nave è stato assegnato il porto di Livorno domenica: il governo italiano ha dato subito risposta per via delle cattive condizioni meteomarine.

Intorno alle 5.50 l'imbarcazione, già intercettata da un mezzo navale della Guardia di Finanza, si trovava a 3 miglia dallo scalo livornese e aveva ricevuto la comunicazione che i piloti del porto non sarebbero saliti a bordo prima delle 6.30 per coadiuvare il comandante nelle operazioni di attracco.

"Sono in 142 a bordo, naufraghi tra cui molti minori non accompagnati e una donna incinta. Sono stati soccorsi in due operazioni al largo di Malta", ha detto Rossella Miccio presidente di Emergency appena arrivata a Livorno. "Sono persone – ha aggiunto- che scappano da violenze, devastazioni e luoghi guerra, siamo felici che finalmente tocchino terra. Il porto di Livorno non è vicino, ma l'importante è essere riusciti a portarli in salvo. Questa è la prima missione in cui una nave di Emergency attracca in un porto italiano". 

"Ci dicono da bordo che le condizioni di salute sono generalmente buone. Ci sono casi di scabbia, che un paziente ha bisogno di immediato soccorso e per questo sarà immediatamente portato in ospedale. Fanno tutti i tamponi Covid. Ci sono minori non accompagnati che già hanno trovato ospitalità in strutture ricettive in Toscana. Gli altri a bordo saranno, come noto, smistati tra regioni italiane diverse". Lo riferisce l'assessore regionale alla Protezione civile per la Toscana, Monia Monni.

"Abbiamo messo in campo un percorso dedicato alle donne con bimbi molto piccoli. Ci sarà un ginecologo e verrà fornito servizio di supporto psicologico – aggiunge – Abbiamo provato a tenere insieme il sistema di efficienza della protezione civile con un po' di umanità. Ci dicono che il viaggio è stato impegnativo ed estenuante, reso più lungo dalla scelta del Governo di assegnare lo sbarco al porto di Livorno".

"C'è stato un dispiegamento di forze da parte di tutti i dipartimenti civili e regionali molto intenso. Abbiamo montato il campo in pochissime ore. Oltre 70 persone stanno lavorando, tra volontari e personale sanitario. Per noi è la prima volta che ci troviamo ad affrontare questa situazione. Come sapete il porto di Livorno non è certamente il più vicino rispetto alle rotte migratorie. Abbiamo dato segnale di apertura, solidarietà e competenza. La Toscana ha fatto la sua parte". 

"Le condizioni a bordo sono relativamente buone rispetto alla provenienza di queste persone che affrontano viaggi lunghi e difficili cui sono sottoposti. Peraltro la scelta di Livorno ha allungato di diversi giorni questa sofferenza – dice ancora Monni -. Sono disidratati e ci sono diversi casi di scabbia e stiamo verificando eventuali positività al Covid perché in questi casi andranno organizzati percorsi separati. C'è una persona che necessita di un ricovero in ospedale così ci hanno segnalato dalla nave, ma è una condizione anche questa da verificare".

"Ci sono cinque donne due con bambini molto piccoli – aggiunge – un bimbo e una bimba sotto i due anni e per loro abbiamo previsto un percorso separato ed è previsto un ginecologo perché c'è anche una donna incinta di sette mesi oltre a un punto di supporto psicologico perché solitamente le donne vengono da storie particolarmente dure. Gli sarà dato da mangiare e già a bordo vengono vestiti con abbigliamento idoneo alla temperature dalla Croce Rossa perché ci dicono che sono praticamente nudi e scalzi".

"In Toscana rimarranno i 26 minori non accompagnati che saranno distribuiti in strutture idonee tra tutte le province. Per loro è stato complesso trovare una sistemazione. Il prefetto aprirà una struttura straordinaria mentre gli altri posti li abbiamo trovati grazie ai contatti diretti della Regione con la rete di volontariato e terzo settore". 

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