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Il referendum sulla cannabis si farà, l’emendamento soppressivo della Lega è stato respinto

“Porcata non l’ho (quasi) mai usato per un giudizio politico, ma in questo caso ci sta tutto. Ci si confronti e scontri nel merito e dando alla parola ai cittadini senza travolgere le regole del gioco”: ha commentato così il deputato Riccardo Magi la notizia del respingimento dell’emendamento della Lega che puntava a cancellare la proroga per il deposito delle firme a favore del referendum sulla cannabis.
A cura di Annalisa Girardi
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In commissione Affari Costituzionali alla Camera è stato respinto l'emendamento soppressivo presentato dalla Lega che puntava a cancellare la proroga per il deposito delle firme a favore del referendum sulla cannabis. Il rinvio della scadenza era stato autorizzato dal governo di Mario Draghi e consentiva anche a chi aveva depositato quesiti referendari dopo il mese di giugno di consegnare le firme entro il 31 ottobre. Il blitz del Carroccio alla fine è stato respinto con i voti del Partito democratico, del Movimento Cinque Stelle, Liberi e Uguali, Italia Viva e di +Europa, ma anche con l'astensione di Forza Italia che non si è alleate con le altre forze di centrodestra.

"Porcata non l'ho (quasi) mai usato per un giudizio politico, ma in questo caso ci sta tutto. Ci si confronti e scontri nel merito e dando alla parola ai cittadini senza travolgere le regole del gioco", ha scritto su Twitter il deputato Riccardo Magi. Per poi commentare: "La Lega prima ha richiesto la proroga per i propri referendum e poi si è opposta al fatto che ne beneficiassero anche altri. Dopo avere platealmente evitato di depositare le firme sui referendum che ha promosso, tenta di impedire la conversione in legge del dl che contiene la norma antidiscriminatoria. È in ballo è anche la stabilità del diritto e la credibilità del governo che ha emanato il decreto".

"No al referendum truffa sulle droghe leggere e pesanti. Il Governo ha sbagliato a dare il via libera al referendum sulle droghe attraverso la proroga di un mese del tempo necessario per raccogliere le firme", aveva commentato il capogruppo della Lega in commissione Affari Costituzionali, Igor Iezzi presentando l'emendamento. "Inserire una norma di chiara natura elettorale all’interno di un decreto legge rappresenta un errore clamoroso e di certo non basta, come scusante, considerarlo un provvedimento attinente alle regole procedurali", aveva aggiunto.

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