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Il Ppe boccia Berlusconi e annulla il summit di Napoli dopo le parole su Zelensky

Ai Popolari europei questa volta non è andata giù l’uscita pubblica di Berlusconi sulla guerra in Ucraina. L’ex Premier replica: “Con il mondo sull’orlo di una guerra nucleare tra Russia e i Paesi della NATO, io vengo criticato perché sto chiedendo un tavolo per arrivare alla pace”.
A cura di Antonio Palma
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Il Partito Popolare Europeo boccia Silvio Berlusconi e scatena uno scontro con Forza Italia dopo le parole dell'ex Premier sul Presidente ucraino Zelensky. Ai Popolari europei questa volta non è andata giù l'uscita pubblica di Berlusconi sulla guerra e hanno deciso di rispondere duramente annullando il previsto summit di Napoli in cui Forza Italia avrebbe dovuto fare gli onori di casa. La presa di posizione è arrivata per bocca del presidente e capogruppo del Ppe Manfred Weber. "A seguito delle osservazioni di Silvio Berlusconi sull’Ucraina abbiamo deciso di annullare le nostre giornate di studio a Napoli. Il supporto per l’Ucraina non è facoltativo" ha scritto infatti Weber tenendo però a precisare che "Antonio Tajani e Forza Italia hanno il nostro sostegno e proseguiamo la collaborazione con il governo italiano sui temi dell’Ue".

Ira di Fi: "Inaccettabili le parole del presidente Ppe"

Immediata però la levata di scudi in difesa di Berlusconi da parte del suo partito, a cominciare proprio dal ministro degli Esteri Tajani che ha dichiarato di "non condividere la decisione di rinviare la riunione di Napoli, anche perché Berlusconi e Forza Italia hanno sempre votato come il Ppe sull’Ucraina, come dimostrano gli atti del Parlamento europeo". Contro Weber anche il capodelegazione di FI al Parlamento Ue Fulvio Martusciello che ha definito "inaccettabili le parole del presidente Ppe". In realtà però la decisione di annullare le giornate di studio sull’Ucraina previste dal 7 al 9 giugno a Napoli è stati l’ufficio di presidenza del gruppo al Parlamento Ue con nove i voti a favore e uno contrario. Del resto parole dure contro Berlusconi erano arrivate nei giorni scorsi da tutti i capi delegazioni per ribadire il sostegno del Ppe all'Ucraina.

Berlusconi: "Criticato perché chiedo la pace"

Berlusconi dal suo canto ha replicato attraverso i social, altrettanto duramente. "Con il mondo sull’orlo di una guerra nucleare tra Russia e i Paesi della NATO, io vengo criticato perché sto chiedendo che insieme ai sostegni per l’Ucraina, da sempre condivisi e votati da Forza Italia, si apra immediatamente un tavolo per arrivare alla pace. Questo è un dovere per un partito come il PPE.  Ritengo che il tema non sia più rinviabile e chiedo che venga messo subito all’ordine del giorno nelle riunioni del PPE" ha fatto sapere il leader di Fi.

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