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Il partito di Calenda sarebbe al 16%, ma gli elettori del Pd restano fedeli alla ‘ditta’

Se Carlo Calenda fosse alla guida di un nuovo partito, il 16% degli elettori lo voterebbe. I consensi aumentano se si prendono in considerazione solo i votanti del Pd, fra cui il consenso salirebbe al 36%. Un risultato di questo tipo, per quanto rimanga per ora solo nell’immaginario virtuale, rimetterebbe in discussione lo scenario politico attuale.
A cura di Annalisa Girardi
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Se Carlo Calenda fondasse un nuovo partito, quanti elettori lo voterebbero? Non pochi, a quanto emerge da un sondaggio realizzato da Fabrizio Masia (Emg) per la trasmissione Agorà, in onda su Rai3. Dall'indagine, risulta infatti che il 16% degli italiani sarebbe pronto a dare il proprio voto ad un nuovo partito politico guidato dall'ex ministro dello Sviluppo economico, da poco diventato europarlamentare ricevendo un boom di preferenze. Tra gli elettori del Partito democratico, i consensi raggiungerebbero il 36%. Il 51% dei votanti dem invece resterebbe fedele al partito di Nicola Zingaretti. Lo scenario immaginato dal sondaggio resta un'ipotesi meramente virtuale, ma se si dovesse invece trasformare in realtà, gli equilibri del panorama politico verrebbero decisamente messi in discussione.

Un nuovo partito fondato da Calenda, di ispirazione liberale, si collocherebbe meno a sinistra rispetto al Pd, ma farebbe comunque parte dell'opposizione a Lega e Movimento Cinque Stelle. In altri termini, ciò  significherebbe un consolidamento del centro moderato, una minaccia alla formazione sovranista guidata dal Carroccio, e la conferma dell'isolamento dei pentastellati. Nonostante le polemiche dei giorni scorsi, l'ex ministro è intenzionato a rimanere nel Pd: tuttavia non si lascia scappare l'occasione di commentare il sondaggio scrivendo su Twitter: "Quasi quasi. #sischerza". Rispondendo poi a un commento aggiunge: "Premesso che si scherza sempre se al pronti via hai il 16% non è che sia un dato tragico. Onestamente".

In ogni caso il Pd, sempre secondo il sondaggio di Masia, continua a crescere. Al 20 giugno, mentre la Lega registra infatti un 35%, i democratici crescono dello 0,5% arrivando al 24,4%, confermandosi il secondo partito nel Paese davanti al 17,9% del M5S. È interessante vedere però come, per il Pd, il consenso nel partito non si rispecchi in quello per il leader. Infatti il sondaggio incorona Matteo Salvini come leader più apprezzato, con un punteggio di 49 punti, seguito da Giuseppe Conte (46 punti) e da Luigi Di Maio (36 punti). Solo dopo viene Nicola Zingaretti, conquistando 23 punti, li stessi ottenuti da Giorgia Meloni, nonostante il suo partito abbia registrato il 7%.

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