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Il M5s vota come Lega e Fratelli d’Italia sul Mes, Conte rivendica la posizione: “Siamo coerenti”

Il Movimento Cinque Stelle rivendica la posizione sul Mes, più vicina a quella di Lega e Fratelli d’Italia che a quella del resto dell’opposizione. Giuseppe Conte spiega che solo con una profonda revisione del Meccanismo il suo partito avrebbe potuto votare a favore, ma che né Draghi né Meloni dopo di lui si sono impegnati in quella direzione.
A cura di Annalisa Girardi
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La Camera ieri ha bocciato la ratifica della riforma del Mes, dopo mesi di rinvii e polemiche, vedendo la maggioranza spaccarsi sulla questione. Se Fratelli d'Italia e Lega hanno votato convintamente contro, infatti, Forza Italia si è astenuta. Dall'opposizione, invece, il Movimento Cinque Stelle si è trovato a votare insieme ai partiti di Giorgia Meloni e Matteo Salvini. Una posizione che Giuseppe Conte ha rivendicato, spiegando – in un'intervista al Fatto Quotidiano – che "la nostra è una posizione di coerenza rispetto alla risoluzione del Parlamento del dicembre 2020, che collegava il futuro voto di ratifica sulla riforma del Mes ad altri obiettivi".

Questi obiettivi, ha precisato Conte, riguardavano la modifica del Patto di stabilità e crescita, la  realizzazione di un sistema di assicurazione dei depositi bancari e la revisione del carattere inter-governativo del fondo per renderlo comunitario. Non solo: per il leader Cinque Stelle sarebbe anche fondamentale rendere strutturale un piano di finanziamenti basato su debito comune, come il Pnrr.

Se alla riforma del Mes fossero state affiancate tutte queste voci, quindi, il M5s avrebbe potuto esprimersi a favore, ma così non è stato: "Chi è andato a trattare, dopo che siamo stati fatti fuori da Chigi, non ha raggiunto questi risultati. Il nostro atteggiamento cambierebbe solo nel caso in cui il Mes venisse stravolto, diventando uno strumento comunitario e garantendo così più democraticità rispetto all’attuale governance, slegata da processi democratici, con una completa revisione del meccanismo di sorveglianza finanziaria. Avremmo dovuto avere un Draghi e una Meloni fortemente impegnati in questa direzione, ma non è avvenuto: non mi pare proprio che oggi ci siano le condizioni", ha aggiunto.

Il resto dell'opposizione (tranne l'Alleanza Verdi e Sinistra) ha votato a favore del Mes. "Il Partito democratico si è ritrovato a votare come Renzi e Calenda, ma a sua volta è stato coerente, visto che ha sempre premuto per utilizzare il fondo anche durante la pandemia. Ma noi dicemmo no allora, e lo diciamo oggi", ha commentato Conte.

A rivendicare coerenza è stato anche il leader di Forza Italia, Antonio Tajani. "Il governo si è rimesso al Parlamento. Noi siamo stati coerenti", ha detto l'ex presidente del Parlamento europeo in un'intervista con Il Sole 24 Ore. La posizione del suo partito, ha detto, ""non è di contrarietà né al Mes così come è oggi e neppure – in linea di principio – alla riforma che consente di estendere la garanzia anche alle banche". Poi ha precisato: "Ma fin dall'inizio diciamo che questo allargamento non ci convince per come è organizzato il controllo sul management del Meccanismo".

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