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Cosa succede ora che il Parlamento ha bocciato la ratifica del Mes

Alla fine il Parlamento si è espresso sulla ratifica della riforma del Mes, bocciandola con voti di maggioranza e opposizione: vediamo cosa succede ora e quali ricadute avrà questa decisione.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Alla fine la riforma del Mes è stata bocciata dal Parlamento italiano. La telenovela durata anni è giunta al termine, con un epilogo molto particolare: la Camera dei deputati ha respinto la ratifica del nuovo Meccanismo europeo di stabilità – su cui l'Italia si era detta favorevole a livello di Eurogruppo anni fa – con i voti contrari di parte della maggioranza e dell'opposizione, mentre un altro pezzo della maggioranza e dell'opposizione si è astenuto e un'altra parte ancora dell'opposizione ha votato a favore. Per fare i nomi: Fratelli d'Italia, Lega e Movimento 5 Stelle hanno votato contro; Forza Italia, Noi Moderati e l'alleanza Verdi e Sinistra si sono astenuti; Partito Democratico, Azione, Italia Viva e +Europa hanno votato a favore.

Il risultato è stato una netta bocciatura da parte della Camera dei deputati, che avrà delle conseguenze sia pratiche che politiche da non sottovalutare. Partiamo dalla questione pratica: il Mes non verrà riformato e quindi non potrà essere utilizzato nella nuova versione in caso di bisogno in futuro, né dall'Italia né dagli altri 19 Paesi dell'Eurogruppo. In particolare, la principale novità avrebbe riguardato il paracadute finale – il backstop – del Fondo Unico di Risoluzione delle banche, che sarebbe servito in caso di difficoltà non risolvibili con gli altri strumenti a disposizione degli Stati. Il tema è sempre lo stesso: la risoluzione di possibili crisi bancarie.

Dal punto di vista politico, invece, bloccando la riforma con la mancata ratifica, l'Italia impone anche agli altri Paesi europei che aderiscono alla moneta unica – e che già da tempo avevano dato il via libera al Mes – di restare fuori dal nuovo meccanismo. Il problema principale – al netto della partita politica che l'Italia sta portando avanti in Europa su tutta una serie di fronti, compreso quello del Patto di Stabilità su cui è arrivato un accordo al ribasso – è che in questo modo la decisione dell'Italia va a impattare sulle possibilità degli altri Paesi dell'Eurogruppo: nessuno avrebbe obbligato l'Italia ad accedere al Mes, ma così facendo il nostro Parlamento ha negato a tutti gli altri di poter chiedere – in caso di difficoltà – il sostegno dello strumento riformato.

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