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Il governo si spacca ancor prima di nascere: scontro Garavaglia-Speranza su impianti sciistici

Ancor prima del voto di fiducia alle Camere del presidente del Consiglio, Mario Draghi, la maggioranza si spacca, con un duro scontro tra la Lega – e in particolare il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia – e il ministro della Salute, Roberto Speranza. Tema del contendere è la decisione di non riaprire gli impianti da sci prima del 5 marzo.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il governo è appena entrato in carica. Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, deve ancora chiedere la fiducia alle Camere. Ma la prima spaccatura è già emersa, con uno scontro tra la Lega e il ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla mancata riapertura degli impianti sciistici. Il primo scontro nel nuovo governo va in scena tra il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, esponente della Lega, e il ministro della Salute. Il Carroccio e i suoi ministri sono partiti all’attacco di Speranza, imputando a lui la responsabilità della decisione di non riaprire gli impianti da sci (comunicata all’ultimo): una scelta che, però, è stata presa insieme al governo e allo stesso presidente del Consiglio Draghi, come fanno sapere fonti di Palazzo Chigi.

Impianti sciistici, le accuse di Garavaglia

Garavaglia ritiene che le scelte del governo abbiano provocato danni ingenti agli operatori economici della montagna e che questo danno debba essere indennizzato. L’accusa a Speranza è di aver mancato “di rispetto ai lavoratori della montagna”. “Qui c’è stato un danno che è stato arrecato per una scelta del governo. E i danni vanno indennizzati”, sottolinea Garavaglia. Per il quale “è evidente che la stagione è finita, abbiamo sentito gli operatori e confermano che pensare di mettersi in campo dopo il 5 marzo senza certezze oggettivamente non ha senso”. Secondo i titolari degli impianti l’ipotesi è un danno da 400 milioni di euro per queste tre settimane di stop.

Il decreto Ristori

Il decreto Ristori prevede lo stanziamento di 32 miliardi di euro. Non destinati, ovviamente, tutti alla montagna. Ma ora la parte di fondi per gli impianti sciistici deve essere aumentata, considerando la probabile chiusura della stagione in anticipo. Una stagione che, in realtà, non è mai cominciata. Per Garavaglia serve capire subito a quanto ammontano i danni, per poterli risarcire subito con il prossimo decreto Ristori: “Le prime risposte devono essere subito nel testo del decreto e non in sede di conversione con emendamenti”. Bisogna fare in fretta, sottolinea ancora il ministro del Turismo.

La replica di Speranza a Garavaglia

Il ministro della Salute replica con l’Ansa a Garavaglia: “Mai fatto polemiche in questi mesi e non ne faccio ora. Dico solo che la difesa del diritto alla salute viene prima di tutto”. La linea della prudenza sembra essere condivisa anche dalla ministra per le Autonomie regionali, Mariastella Gelmini: “La pandemia è ancora forte, non si può scherzare”, avrebbe detto. Motivo per cui servono “scelte di rigore”. Chiede ristori immediati anche il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, senza però criticare la scelta del governo: “Il  danno per l'economia dello sci e della montagna è davvero immenso. Il Governo subito si adoperi per indennizzi e ristori a chi è stato colpito. Questa è la priorità assoluta”.

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