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Il Def dice che ad oggi non ci sono i soldi per costruire il Ponte sullo Stretto di Messina

“Ad oggi non esistono coperture finanziarie disponibili a legislazione vigente”: lo mette nero su bianco il Def, parlando del Ponte sullo Stretto. Dove andranno presi i soldi, quindi?
A cura di Annalisa Girardi
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Il centrodestra ha iniziato a rilanciare il Ponte sullo Stretto di Messina già in campagna elettorale. E appena arrivato al ministero delle Infrastrutture, Matteo Salvini si è messo subito al lavoro, con tanto di modellino presentato da Bruno Vespa e decreto in Gazzetta ufficiale. Ora però salta fuori che i soldi non ci sono. "Ad oggi non esistono le coperture finanziarie", mette nero su bianco il Def. Non è solo questione di rimandare l'opera al prossimo anno, le risorse non ci sono per tutta la legislatura. Se davvero si vuole costruire un ponte tra Sicilia e Calabria, quindi, i soldi andranno scovati alla fine dell'anno anno durante la sessione di Bilancio.

La promessa del leader leghista, che sperava di posare la prima pietra del Ponte entro il 2024, potrebbe essere più difficile del previsto da mantenere. Anche perché sono tante le promesse elettorali che il governo si è dovuto rimangiare per mancanza di fondi e che sono slittate alla prossima legge di Bilancio. Ma di quanti soldi stiamo parlando?

Quanto costerà il Ponte sullo Stretto di Messina

In un allegato del Def in cui si parla specificatamente dell'opera, il Mef sottolinea come "il costo dell'opera oggetto di concessione dagli aggiornamenti svolti risulta di 13,5 miliardi". A cui aggiungere "un costo di 1,1 miliardi" per le "opere complementari e di ottimizzazione alle connessioni ferroviarie, lato Sicilia e lato Calabria". Ma appunto, prosegue l'allegato, "ad oggi non esistono coperture finanziarie disponibili a legislazione vigente; pertanto, queste dovranno essere individuate in sede di definizione del disegno di legge di Bilancio".

Il Def dice che non ci sono i soldi, dove andranno prese le risorse

Dove andranno cercati quindi i soldi? Lo precisa sempre il Def che, nonostante la mancanza di risorse al momento definisce comunque il Ponte sullo Stretto "un’opera prioritaria e di preminente interesse nazionale".

Al finanziamento dell’opera si intende provvedere mediante:

• le risorse messe a disposizione dalle Regioni a valere, in particolare, sui Fondi per lo Sviluppo e la Coesione;

• l’individuazione, in sede di definizione della legge di bilancio 2024, della copertura finanziaria pluriennale a carico del bilancio dello Stato;

• i finanziamenti all’uopo contratti sul mercato nazionale e internazionale: saranno a tal fine considerate prioritarie le interlocuzioni con finanziatori istituzionali quali la Banca europea degli investimenti e Cassa depositi e prestiti;

• l’accesso alle sovvenzioni di cui al programma Connecting Europe Facility – CEF (partecipazione al bando entro settembre 2023)

La risposta del governo: "È normale, le risorse arriveranno"

"È ovvio che manchi la copertura per il Ponte sullo Stretto: sarà reperita con la legge di bilancio, come sempre avviene per tutte le grandi opere inserite nella programmazione infrastrutturale del Def". Il ministero dei Trasporti, guidato da Matteo Salvini, ha risposto così sulla questione dei fondi mancanti. Il Def è "un documento di programmazione, non di stanziamento di risorse", e in ogni caso per il progetto "non c'è ancora nemmeno la società ad hoc".

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