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Il costituzionalista Celotto: “Per proroga stato emergenza servirà legge, governo dovrà motivarla”

“Con delibera del Cdm in tutto finora sono state fatte sei proroghe: a questo punto serve la legge. Essendo questa volta un atto normativo, inoltre, il governo dovrà motivare la proroga un po’ di più di quanto fatto in passato”: lo ha detto il costituzionalista Alfonso Celotto in un’intervista a Fanpage.it parlando della proroga dello stato di emergenza che il governo dovrebbe decidere oggi in Cdm.
A cura di Annalisa Girardi
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Il costituzionalista Alfonso Celotto.
Il costituzionalista Alfonso Celotto.

Il governo si prepara a prorogare lo stato di emergenza vista la situazione epidemiologica in cui continua a versare il Paese. "Lo stato d'emergenza è previsto dalle norme sulla Protezione Civile e non può durare più di due anni. Al 31 gennaio si supereranno i due anni, quindi servirà un intervento di legge. Non basta più la delibera del Consiglio dei ministri", ha spiegato a Fanpage.it il costituzionalista Alfonso Celotto, professore di Diritto costituzionale alla facoltà di Giurisprudenza dell'Università Roma 3. Per poi specificare: "Con delibera del Cdm in tutto finora sono state fatte sei proroghe: a questo punto serve la legge. C'è già un precedente: per il ponte Morandi, a Genova, si sono superati i due anni e si fece appunto una legge per prorogare lo stato di emergenza".

Di che tipo di legge si tratterà? "L'intervento normativo fisserà una proroga dello stato di emergenza che potrà essere ad esempio di tre mesi o sei mesi, un tempo definito. Essendo questa volta un atto normativo, inoltre, il governo dovrà motivare la proroga un po' di più di quanto fatto in passato", ha precisato Celotto.

Che ci ha poi spiegato cosa comporta nello specifico questo provvedimento: "Lo stato di emergenza alla fine è una modalità tecnica che ti consente di assumere ordinanze eccezionali, come i Dpcm, e una serie di procedure amministrative in deroga. Cioè, se lo Stato deve comprare mascherine, tamponi o vaccini, non deve fare delle gare sugli appalti ma può semplicemente fare un accordo con un fornitore e comprarli direttamente". Nel concreto questo comporta inoltre "tutta una serie di altre norme di gestione comune". Ad esempio, "in università ci è consentita la modalità di lezioni a distanza. Oppure lo smart working". Non solo: "Anche il commissario straordinario per l'emergenza è una struttura speciale. Inizialmente l'emergenza veniva gestita dalla Protezione civile, che già di per sé è la struttura per situazioni di questo tipo, poi venne affiancato il commissario".

Celotto aggiunge: "Tutte queste misure sono figlie dello stato di emergenza. Che quindi comprende poteri normativi e poteri amministrativi speciali". Tuttavia, negli ultimi due anni questo regime speciale ha anche assunto un significato simbolico secondo il costituzionalista: "Lo stato di emergenza è diventato un simbolo di tutto questo. Noi ormai riteniamo che il Covid si sia impersonificato nello stato di emergenza. Ma dobbiamo pensare che negli ultimi dieci anni in Italia lo stato di emergenza è stato proclamato circa 130 volte. Di solito però viene proclamato per singoli interventi locali: il ponte di Genova, l'alluvione a Torino, il terremoto ad Amatrice. Tutti questi avvenimenti hanno alla base lo stato di emergenza".

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