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Giuseppe Conte: “Il problema dei flussi migratori deve essere priorità della cassa comune europea”

Al secondo giorno di Consiglio europeo, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte non ha parlato solo di flussi migratori, ma anche di turchia, dell’allargamento dell’Unione ad Albania e Macedonia e della manovra economica che è tornata ad essere tema di discussione sulla scena nazionale. “Quello che voglio chiarire è questo: non bisogna perdere di vista l’ampio disegno riformatore: avremo un fisco equo ed efficiente in cui tutti pagheranno, ma pagheranno meno”, ha detto Conte.
A cura di Annalisa Girardi
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Si conclude oggi a Bruxelles il Consiglio europeo iniziato ieri, 17 ottobre. Sul tavolo dei negoziati molti temi, in primis quello della Brexit, specialmente alla luce dell'accordo annunciato da Boris Johnson e Jean-Claude Junker. Ma non solo, si è parlato anche di Turchia, di allargamento dell'Unione e del bilancio pluriannale. Oggi i capi di Stato e di governo sono nuovamente riuniti per continuare la discussione in agenda. Per prima cosa il Consiglio ha nominato Christine Lagarde presidente della Banca centrale europea. Finora al vertice del Fondo monetario internazionale, è la prima donna a guidare la Bce. Sostituirà Mario Draghi dal prossimo primo novembre.

Prima di cominciare la riunione il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha risposto ad alcune domande dei giornalisti, cominciando dalla questione dell'offensiva turca in Siria. "Il cessate il fuoco è di per sé un risultato positivo, adesso valuteremo meglio la richiesta di una safe zone (per il popolo curdo, ndr). Cerchiamo di capire meglio i termini e le condizioni di questo cessate il fuoco, ma il fatto di sospendere le operazioni militari è un fatto positivo", ha commentato Conte.

Il presidente del Consiglio si è invece dimostrato meno positivo per quanto riguarda la questione dell'allargamento dell'Unione ad Albania e Macedonia del Nord. "Sull’allargamento è andata male. Ho detto ai miei colleghi: questo è un appuntamento con la storia. Nel 1400 quei territori cadono sotto l’impero ottomano. All’indomani della seconda guerra mondiale cadono sotto il regime comunista. È da una vita che vogliono entrare in Europa, è la loro aspirazione. Ieri, 17 ottobre 2019, sarà ricordato per un errore storico. E questo mi dispiace molto. Ho cercato di convincere tutti che questa aspirazione, di comunità per la maggior parte musulmane che hanno formazione culturale europea, è una grande forza. Dovevamo assolutamente aprire. Sono molto vicino alla comunità albanese e a quella della Macedonia del Nord che hanno fatto grandissimi sforzi. L’Europa, la commissione e tutti noi siamo stati fin qui promotori di un progetto riformatore. Spero che questa delusione non li precipiti ne più grosso sconforto. L’Italia ci sarà sempre di fianco a loro e continuerà a stargli vicino".

Conte ha poi riferito in materia di manovra, tornata argomento caldo di discussione a pochi giorni dalla sua approvazione in Cdm per le dichiarazioni e i malumori espressi fra gli esponenti del Movimento Cinque Stelle: "Quando tornerò a Roma ci confronteremo e lavoreremo per l’articolato definitivo. Ricordatevi sempre che l’abbiamo approvata ‘salvo intese’, quindi c’è la possibilità di fare ulteriori verifiche e approfondimenti da cui non mi sottrarrò affatto", ha detto Conte, precisando però di ritenersi soddisfatto dal lavoro svolto e definendo la manovra "molto equilibrata". Per prima cosa, ha sottolineato il presidente del Consiglio, "abbiamo evitato di aumentare la pressione fiscale, come abbiamo fatto altre cose molto significative in un quadro di finanza pubblica molto complesso".

Conte ha anche rimarcato la presenza nella manovra di tante misure importanti: "Ci sono tante altre misure favorevoli a famiglie e imprese. Quello che voglio chiarire è questo: non bisogna perdere di vista l’ampio disegno riformatore. Come ho annunciato noi stiamo già lavorando per riformare l’Irpef, perché è chiaro che non vogliamo un fisco iniquo e inefficiente. Nel corso del tempo si era stratificato in questi termini, quindi dobbiamo superare l’attuale regolamentazione ed è arrivato il momento di una revisione complessiva. L’obiettivo è abbassare le tasse. Quando io parlo di un patto con i cittadini non è per alzare le tasse, ma per abbassarle concretamente sempre più. Però per fare questo i cittadini italiani devono capire, lo dobbiamo capire tutti, che occorre anche recuperare risorse che in questo momento sono nell’economia sommersa. Quindi non si tratta di criminalizzare, ma di incentivare il sommerso ad emergere. A quel punto avremo più risorse da distribuire e riformando il fisco, avremo un fisco equo ed efficiente in cui tutti pagheranno, ma pagheranno meno".

In conclusione Conte ha affrontato la questione migranti: "Dobbiamo considerare che il problema dei flussi migratori è una delle partite più importanti e delle priorità della cassa comune europea. Sicuramente noi siamo per il rafforzamento del trasfund per l’Africa".

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