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Gimbe: “La campagna vaccinale è rallentata, forniture vengono continuamente riviste a ribasso”

“Nel bel mezzo della crisi di Governo stiamo attraversando una delle fasi più critiche della pandemia: da un lato l’inevitabile rallentamento della campagna vaccinale, segnata da continue revisioni al ribasso delle forniture, dall’altro i primi segnali di aumento di circolazione del virus, indubbiamente sottostimata”: lo afferma il presidente della fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, commentando i dati del monitoraggio settimanale.
A cura di Annalisa Girardi
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Il vaccino AstraZeneca
Il vaccino AstraZeneca

È stabile la curva dei contagi da coronavirus, anche se la situazione epidemiologica che si riscontra specialmente in alcune Regioni impone ancora un alto livello di attenzione. Del resto i ricoveri e i posti letto occupati da pazienti Covid nelle terapie intensive rimangono sopra la soglia di saturazione rispettivamente in 5 e 6 Regioni. Questo il quadro emerso dall'ultimo monitoraggio della fondazione Gimbe, sui dati raccolti nella settimana tra il 27 gennaio e il 2 febbraio. I ricercatori hanno anche fatto il punto sulla campagna vaccinale, sottolineando che persistono importanti differenze tra le Regioni nella distribuzione delle dosi.

I dati della settimana sui contagi e sui ricoveri

Ecco i dati del monitoraggio settimanale della fondazione Gimbe:

  • Decessi: 2.922 (-10,5%)
  • Terapia intensiva: -158 (-6,7%)
  • Ricoverati con sintomi: -1.038 (-4,9%)
  • Nuovi casi: 84.652 (-0,8%)
  • Casi attualmente positivi: -44.652 (-9,3%)

Rispetto alla settimana precedente si rileva sicuramente una stabilizzazione del numero di nuovi casi: scendono gli attualmente positivi e i ricoveri con sintomi. Lo stesso vale per i posti letto occupati da pazienti Covid nelle terapie intensive e il numero dei decessi.

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"Esauriti gli effetti del decreto Natale si arresta la discesa dei nuovi casi settimanali, sostanzialmente stabili guardando al dato nazionale, mentre in diverse Regioni s'intravedono i primi segnali di inversione di tendenza", commenta il presidente della fondazione, Nino Cartabellotta. E in effetti, sempre rispetto alla settimana precedente, in 9 Regioni si vede risalire l'incremento percentuale dei nuovi casi e in 5 Regioni si registra invece un aumenti dei casi attualmente positivi per 100 mila abitanti.

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A livello ospedaliero, continua Gimbe, anche se si registra un calo nel numero dei ricoveri nei reparti e nelle terapie intensive, l'occupazione di posti letto da parte di pazienti positivi al coronavirus rimane comunque oltre il 40% in area medica (cioè oltre la soglia critica) in 5 Regioni e oltre il 30% nelle terapie intensive in 6 Regioni.

A che punto siamo con i vaccini

Il monitoraggio della fondazione fa anche il punto sulla fornitura e la somministrazione dei vaccini. Tenendo conto delle decisioni prese tra governo, Regioni e commissario straordinario, nel primo trimestre del 2021 si attendono 7,56 milioni di dosi Pfizer-BioNTech, 1,32 milioni di dosi Moderna e 5,3 milioni di dosi AstraZeneca. In totale, considerando anche le 480 milioni consegnate a dicembre 2020, al momento le stime ci dicono che ci sono 14,7 milioni di dosi disponibili che permetterebbero di vaccinare entro marzo circa il 12% della popolazione. Renata Gili, responsabile di ricerca sui servizi sanitari presso Gimbe, però precisa: "In conseguenza degli annunciati ritardi le forniture si concentreranno nella seconda metà del primo trimestre e per la maggior parte nel mese di marzo. Senza un imponente potenziamento della macchina organizzativa sarà impossibile somministrare tutte le dosi prima di fine aprile".

Ma cosa ci dicono finora i numeri? Secondo l'aggiornamento del 3 febbraio hanno completato il ciclo vaccinale, ricevendo cioè anche la seconda dose, 808.306 mila persone, cioè l'1,36% della popolazione. Ci sono però marcate differenze tra le Regioni: si va dallo 0.80% della Calabria all'1,89% dell'Emilia Romagna.

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Senza contare che negli ultimi 12 giorni, a causa di ritardi nelle consegne, sono state somministrate quasi esclusivamente seconde dosi.

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A chi sono state destinate le dosi finora somministrate? Il 71% del totale dei vaccini effettuati è stato somministrato agli operatori sanitari e sociosanitari, il 19% a personale non sanitario, il 9% a personale e ospiti delle Rsa e l'1% agli over 80. "È stato chiarito che il “personale non sanitario”, ufficialmente non previsto dal Piano vaccinale, include persone che a vario titolo lavorano nelle strutture ospedaliere e sanitarie. Ma, in assenza di un’anagrafe vaccinale nazionale, in questa categoria possono confluire anche soggetti al momento esclusi dalle categorie prioritarie", specifica Cartabellotta.

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"In zona gialla ci si appella al buon senso dei cittadini, che però fanno solo quanto è permesso"

"Nel bel mezzo della crisi di Governo stiamo attraversando una delle fasi più critiche della pandemia: da un lato l’inevitabile rallentamento della campagna vaccinale, segnata da continue revisioni al ribasso delle forniture, dall’altro i primi segnali di aumento di circolazione del virus, indubbiamente sottostimata. Ma soprattutto incombe la minaccia delle nuove varianti, già sbarcate in Italia, che rischiano di far impennare la curva dei contagi. Nel frattempo, in un’Italia quasi tutta gialla ci si continua ad appellare, in maniera paternalistica, al buon senso dei cittadini che in realtà non fanno solo che adeguarsi a quanto permesso", commenta infine Cartabellotta.

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