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Draghi: “Aumento dei prezzi è colpa della guerra, ora intervenire sul potere d’acquisto dei salari”

L’invasione russa in Ucraina ha causato “un significativo peggioramento delle prospettive di crescita economica globale, un aumento dei prezzi e dei rischi di una catastrofe umanitaria”.
A cura di Annalisa Girardi
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Dopo aver incontrato il presidente Emmanuel Macron a Parigi, Mario Draghi è rimasto nella capitale francese per la riunione ministeriale dell'Ocse, l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, di cui ha tenuto il discorso di apertura. Concentrandosi, come prima cosa, sulle conseguenze dell'invasione russa in Ucraina, che ha causato "un significativo peggioramento delle prospettive di crescita economica globale e un importante aumento dell'inflazione", ma ha anche colpito la catena di approvvigionamento alimentare, facendo "alzare i prezzi e i rischi di una catastrofe umanitaria".

Il presidente del Consiglio ha proseguito sottolineando come il G7 e l'Unione europea si sono entrambi dimostrati uniti nel sostegno all'Ucraina, ma anche nelle pressioni alla Russia affinché metta un punto alle ostilità. Ad esempio approvando sei pacchetti di sanzioni contro Mosca, che hanno colpito pesantemente gli oligarchi vicini al Cremlino e i settori strategici dell'economia russa. Perché questi sforzi siano però davvero efficienti, ha sottolineato Draghi, non devono arrivare solo da Ue e G7, ma anche dai Paesi in via di sviluppo. Al tempo stesso i Paesi più ricchi, ha proseguito, devono dimostrare la stessa risoluzione mostrata nel sostenere l'Ucraina anche alle zone più vulnerabili del pianeta. In particolare all'Africa. "I nostri tentativi di prevenire una crisi alimentare devono iniziare nei porti del Mar Nero. Dobbiamo sbloccare i milioni di tonnellate di cereali che sono fermi lì a causa del conflitto", ha aggiunto.

Draghi ha parlato anche della questione energetica e di come questa abbia contribuito a un aumento dell'inflazione anche nei Paesi più ricchi. "I salari devono recuperare il loro potere di acquisto, ma senza creare una spirale in prezzi e salari che risulterebbe, invece, in tassi di interesse ancora più alti", ha proseguito il presidente del Consiglio. E ancora: "Responsabilità e solidarietà devono andare mano nella mano. In Italia abbiamo imposto una tassa sugli extra profitti che le imprese hanno realizzato a causa degli shock nel mercato energetico e abbiamo usato queste entrate per tagliare le bollette del gas e dell'elettricità per i più vulnerabili".

Concludendo, Draghi ha però sottolineato un aspetto importante: cioè che la crisi seguita all'invasione dell'Ucraina non deve distrarci dagli obiettivi a lungo termine. Specialmente in tema di cambiamento climatico: "Questa emergenza non deve essere una scusa per tradire i nostri obiettivi climatici, ma una ragione per raddoppiare i nostri sforzi".

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