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Dove si trovano le basi USA in Italia in allerta massima e cosa si rischia in caso di guerra

Dopo l’attacco Usa contro l’Iran, in Italia cresce l’apprensione per le basi militari americane nel territorio, esposte al rischio di ritorsioni. Finora non sono state usate da Washington nella crisi con Teheran né è stato richiesto al governo italiano di utilizzarle, ma le opposizioni vogliono maggiori garanzie e chiedono a Meloni di escludere con fermezza qualsiasi coinvolgimento italiano nel conflitto.
A cura di Giulia Casula
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Dopo l'attacco americano contro i siti nucleari iraniani l'attenzione si concentra su quale sarà la reazione di Teheran, che ora chiede "vendetta". In Italia l'allerta è rivolta alle basi militari statunitensi dislocate lungo la penisola (da Aviano in Friuli Venezia-Giulia a Sigonella in Sicilia), che potrebbero finire nel mirino di eventuali ritorsioni iraniane. Nelle ultime ventiquattrore il Viminale ha rafforzato la sorveglianza su 29mila obiettivi sensibili, inclusi i siti legati a interessi statunitensi e israeliani, esposti al rischio di attentati terroristici.

Finora l'Iran ha minacciato di colpire le basi Usa in Medio Oriente ma la tensione resta massima anche al di fuori della regione. "Qualsiasi Paese nella regione o altrove che ospiti forze americane usate per attaccare l'Iran sarà considerato un obiettivo legittimo per le nostre forze armate", ha dichiarato Ali Akbar Velayati, consigliere della Guida suprema dell'Iran, l'Ayatollah Ali Khamenei.

In Italia le basi militari americane sono diverse, ospitano armamenti e soldati e vengono utilizzate per esercitazioni, come hub di rifornimento e in generale come punti di riferimento logistico e operativo. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha assicurato che nessuna di queste è stata utilizzata per l'attacco di domenica scorsa e di aver chiesto all'omologo iraniano, Abbas Araghchi, di non colpirle. Per il momento il governo non ha ricevuto richieste da Washington per servirsi delle basi nel conflitto con l'Iran, ma le opposizioni vogliono maggiori garanzie. Oggi, alle comunicazioni di Meloni alla Camera attese nel pomeriggio, il Partito democratico chiederà di "dire con chiarezza che l'Italia non parteciperà ad azioni militari e non consentirà che le nostre basi vengano utilizzate per fornire sostegno a una guerra che la comunità internazionale, tutta, deve fermare", ha fatto sapere la segretaria Elly Schlein.

La mappa delle basi militari Usa in Italia

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Come spiega anche l'Ispi, le principali basi militari americane in Italia sono:

  • la base aerea di Aviano (Friuli Venezia-Giulia)
  • quella di Sigonella (Sicilia),
  • Camp Ederle a Vicenza (Veneto)
  • Camp Darby a Tirrenia (Toscana),
  • il porto militare di Gaeta (Lazio);
  •  quello di Napoli (Campania).

Sono disciplinate dagli accordi bilaterali siglati tra Usa e Italia e dalle convenzioni Nato, che hanno regolamentato la presenza di personale militare all'interno dei Paesi dell'Alleanza, disciplinando aspetti come quello della ripartizione della giurisdizione tra lo Stato territoriale e quello di appartenenza.

In particolare, quella di Aviano è una delle principali basi aeree americane in Europa ed in passato è stato usata per diverse missioni, tra cui quelle in Iraq e in Afghanistan. Ma è Camp Darby, in Toscana, ad essere la più grande base di logistica militare al di fuori degli Usa e il più grande deposito munizioni dell'esercitano americano in Europa. Pure Sigonella rappresenta un hub importante, usato anche dalla Nato e che ospita sia la base aerea che quella navale americane. Gaeta e Napoli invece, ospitano due quartier generali delle forze navali che fungono da punti di assistenza e rifornimento per la Sesta flotta Usa, mentre nella base di Ghedi, in Lombardia, (come pure in quella di Aviano) sarebbero conservate decine di testate nucleari americane. Oltre a quelle elencate finora, ci sono una serie di strutture minori, come i poligoni di Teulada e Capo Frasca, in Sardegna e la stazione per le trasmissioni radio navali di Niscemi, in Sicilia.

Come possono essere utilizzate le basi USA in Italia

In Italia, dicevamo, ci sono diverse basi, che rappresentano uno snodo importante per gli Usa nel Mediterraneo e che secondo le stime ospitano almeno 12mila militari. La sovranità al loro interno è comunque italiana, ma il controllo sulle attività militari resta nelle mani di Washington, che tuttavia – ha spiegato il ministro della Difesa Guido Crosetto – può "utilizzarle soltanto spiegando per cosa le vogliono utilizzare e soltanto dopo l’autorizzazione del governo italiano". Nonostante non siano state impiegate negli attacchi contro l'Iran e sebbene al di fuori dell'area medio orientale, non si può escludere con certezza che non vengano prese di mira o che non possano finir coinvolte nel conflitto.

Insomma le installazioni americane nel nostro territorio hanno un certo peso per Washington e la recente crisi in Medio Oriente le rende degli obiettivi sensibili a rischio in caso di escalation. Da qui la decisione del ministro della Difesa di innalzare il livello di allerta, soprattutto nelle prime 48-72 ore "che costituiscono una fase particolarmente delicata" nel conflitto.

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