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Dl Immigrazione, ok della Camera: passo avanti verso lo smantellamento dei decreti Salvini

La Camera dei deputati approva il dl Immigrazione, che va a modificare sensibilmente i decreti Sicurezza e Sicurezza bis voluti da Matteo Salvini quando era ministro dell’Interno. Ora il testo dovrà passare anche al Senato, poi sarà ufficialmente iniziata l’opera di smantellamento dei decreti Salvini. Nicola Fratoianni, portavoce di Sinistra Italiana, ha commentato a Fanpage.it: “Sul fronte immigrazione sono stati fatti significativi passi avanti, ma bisogna fare molto di più”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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I decreti Sicurezza voluti dall'ex ministro dell'Interno, Matteo Salvini, sono a un passo dall'essere smantellati, o meglio modificati. Il dl Immigrazione passa alla Camera con 279 favorevoli e 232 contrari. Ora sarà inviato al Senato. Il decreto era stato approvato a inizio ottobre dal Consiglio dei ministri, dopo mesi di polemiche e botta e risposta tra le due maggiori forze di Governo: Partito Democratico e Movimento 5 Stelle. Il primo si è sempre schierato contro ai decreti Sicurezza voluti da Salvini, il secondo li ha votati durante il primo Governo Conte, quando Movimento 5 Stelle e Lega erano insieme in maggioranza. Proprio il partito guidato da Salvini, insieme a Forza Italia e Fratelli d'Italia, ha portato avanti una durissima battaglia contro il nuovo dl, chiamato dall'opposizione "decreto clandestini".

Cosa cambia con il nuovo decreto Immigrazione

Il decreto Immigrazione interviene sui cosiddetti decreti Salvini, i dl Sicurezza e Sicurezza bis, fortemente voluti dal leader della Lega quando era al Governo come ministro dell'Interno. Sono tante le novità: le multe milionarie alle Ong vengono abbassate sensibilmente o eliminate del tutto se le operazioni di soccorso vengono comunicate prontamente. Viene ripristinata la protezione internazionale, eliminata dai decreti Sicurezza lo scorso anno e vengono anche ridotte le tempistiche per ottenere la cittadinanza italiana: erano 2 anni, diventati 4 con i decreti Salvini, con il dl Immigrazione ne servono 3. Inserito anche il cosiddetto daspo urbano, in seguito alle vicende di cronaca, come la storia di Willy Monteiro Duarte. Si tratta di un divieto di accesso a locali e pubblici esercizi a chi si è distinto per vicende violente.

Il viceministro dell'Interno, Matteo Mauri, parla del voto di oggi come di un "passo importantissimo per tornare a gestire il fenomeno migratorio con razionalità e nel rispetto del diritto internazionale. È stato fatto in questi mesi un percorso molto positivo, in cui le forze di maggioranza hanno mostrato concretezza e spirito di collaborazione, elementi che hanno consentito di varare un testo molto avanzato, che poi è stato ulteriormente arricchito grazie al lavoro svolto in Parlamento. Oltre alle forze parlamentari vorrei ringraziare il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, che ha saputo guidare al meglio il percorso di modifica dei decreti Salvini, che hanno creato all’Italia solo problemi".

Fratoianni a Fanpage.it: "Passi avanti, ma bisogna fare di più, intervento salviniano è stato pesante"

Nicola Fratoianni, deputato e portavoce di Sinistra Italiana, ha spiegato a Fanpage.it il suo punto di vista sul decreto Immigrazione: "Io credo che sia un passaggio molto significativo, al di là delle osservazioni che ha fatto il Quirinale quando quel pessimo decreto insicurezza di Salvini fu approvato". Naturalmente "bisogna fare di più, intanto perché c’è un tema su cui questa modifica non interviene, che è quello che riguarda sicurezza, reati sociali, le manifestazioni, su tutto quel fronte non si è fatto nulla, anche se anche da quel punto di vista l’intervento salviniano è stato pesante e assolutamente negativo", ha commentato Fratoianni. Su questo tema, ora "è importante cominciare a separare culturalmente le parole sicurezza e immigrazione, perché non sono due concetti che vivono insieme". Mentre "sul fronte immigrazione credo che i passi avanti siano molti e significativi, naturalmente il mio punto è che bisogna fare molto di più e credo che su alcune questioni sia necessario continuare a lavorare", ha concluso il leader di Sinistra Italiana.

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