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Discoteche, ordinanza del ministro Speranza sospende solo ‘l’attività del ballo’

Dopo la riunione tra governo e presidenti di Regione sono stati apportati correttivi all’ordinanza del ministro della Salute Speranza: le discoteche e locali simili possono rimanere aperte limitandosi a svolgere altre attività, come la ristorazione ad esempio. Viene sospesa solo ‘l’attività del ballo’.
A cura di Annalisa Cangemi
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È arrivata ieri pomeriggio l'ordinanza del ministro Speranza che impone lo stop alle discoteche e l'obbligo di mascherina anche all'aperto nei luoghi della movida, dalle 18 alle 6. La curva dei contagi sale in Italia e in Europa: ieri si sono registrati 479 nuovi casi registrati in 24 ore, e l'età media dei contagiati si abbassa. Per questo il governo aveva preannunciato che dopo Ferragosto avrebbe valutato un nuovo blocco per limitare la diffusione del virus.

Dopo la riunione con i presidenti di Regione sono stati apportati correttivi all'ordinanza del ministro della Salute Speranza. In particolare, mentre nella versione iniziale si sospendevano del tutto "le attività che abbiano luogo in sale da ballo, discoteche e locali assimilati", in quella nuova la restrizione riguarda solo "l'attività del ballo". Le discoteche e locali simili, dunque, possono rimanere aperti limitandosi a svolgere altre attività, come la ristorazione ad esempio. E tra le attività interessate dal divieto di ballo vengono anche citate quelle che si svolgono "in lidi, stabilimenti balneari, spiagge attrezzate, spiagge libere, spazi comuni delle strutture ricettive o in altri luoghi aperti al pubblico ".

Quanto all'obbligo di mascherina dalle 18 alle 6 in luoghi a rischio assembramenti, tra questi ultimi vengono citati anche i lungomari. Rispetto ai due punti dell'ordinanza le Regioni potranno introdurre solo misure restrittive. Non sono insomma ammesse deroghe con ordinanze regionali.

Appresa la notizia della stretta sulle discoteche gli operatori dei locali da ballo hanno lamentato una perdita di 4 miliardi di euro per il settore. Silb Fipe-Associazione Italiana Imprese di Intrattenimento da ballo e di spettacolo è sul piede di guerra e non esclude un ricorso al Tar: "La discoteca – ha detto il presidente Maurizio Pasca – è un grandioso capro espiatorio. Noi non ci sentiamo responsabili. Osserveremo nei prossimi mesi se a discoteche chiuse il ‘contagio' si fermerà! Lo osserveremo attentamente. E agiremo di conseguenza".

Il governo ha promesso un ristoro, e il ministro dello Sviluppo economico Patuanelli ha promesso che nel Dl agosto ci saranno risorse specifiche per ripianare il danno. Che la direzione fosse quella dello stop era già chiaro dal dpcm dello scorso 7 agosto. Diversi governatori avevano firmato però ordinanze per consentire queste attività, ritenute importanti per il turismo e la ripresa economica.

"Non possiamo – ha sottolineato Speranza – vanificare i sacrifici fatti nei mesi passati. La nostra priorità deve essere riaprire le scuole a settembre in piena sicurezza". Obiezioni sono state sollevate anche da alcuni governatori, come Massimiliano Fedriga, presidente del Friuli Venezia Giulia, che ha avanzato una proposta di mediazione: discoteche aperte, ma con obbligo di mascherina in pista. Ma l'idea è stata bocciata e Fedriga ha criticato "le contraddizioni di un'ordinanza di difficile applicazione, che colpisce duramente uno specifico settore senza avere evidenze statistiche di una correlazione tra il ballo e i casi di coronavirus". Giovanni Toti, governatore della Liguria, ha precisato che "i locali da ballo con bar e ristoranti potranno continuare a svolgere queste attività, servire pasti e preparare drink".

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