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Di Maio rimpiange il contratto di governo e vuole un patto più stringente con il Pd

Il capo politico del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, accoglie positivamente la proposta di Dario Franceschini di stringere un nuovo patto di maggioranza più stringente. Ma non nega di rimpiangere la formula utilizzata dal precedente esecutivo, quello di cui faceva parte anche la Lega: “Io ero affezionato alla formula del contratto di governo”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il ministro degli Esteri e capo politico del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, si dice d’accordo con Dario Franceschini, ministro dei Beni culturali, e con la sua proposta di rilanciare un nuovo patto di governo per rafforzare la maggioranza. “Secondo me – afferma Di Maio – dobbiamo scrivere un cronoprogramma chiaro. Io ero affezionato alla formula del contratto di governo, perché c'è scritto quello che vuoi fare e quello che non puoi fare”. Per il ministro degli Esteri, quindi, la soluzione migliore è quella adottata dal precedente governo, formato da Lega e M5s: il contratto di governo.

Questa maggioranza ha invece optato per una soluzione diversa: “Si è deciso di scrivere questo programma di governo, che è molto generale, ma va bene”. E sulla proposta lanciata da Franceschini afferma: “Ho letto che ieri in un'intervista il capo delegazione del Pd nell'esecutivo, Dario Franceschini, ha detto di preferire un patto più stringente. Bene, benvenuti, io sono d'accordo”. Il capo politico pentastellato parla al termine dell’incontro con i vertici del Movimento e prosegue: “Noi da gennaio abbiamo delle leggi da fare per gli italiani: legge sulla sanità, norma sull'acqua pubblica e conflitto di interessi sono i nostri obiettivi. Gli altri ci dicano i loro e programmiamo l'azione”.

Sulla proposta lanciata da Franceschini è intervenuto anche il capogruppo del Pd al Senato, Andrea Marcucci, in un’intervista rilasciata al Mattino: “Spero che Conte, Di Maio, Renzi e Zingaretti vadano a mangiare una pizza insieme nei prossimi giorni. Sì, ha ragione Franceschini, è indispensabile riconfermare un patto di metodo e affrontare il passaggio parlamentare nella chiarezza e in modo coeso”. In ogni caso Marcucci non crede che ci possa essere “una crisi imminente o ancora peggio un ricorso anticipato alle urne: scommetto sul buon senso di tutti”.

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