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Covid 19

Cina risponde a emergenza Coronavirus in Italia: donate da Pechino 100mila mascherine e 50mila tamponi

Nella giornata di oggi, con un cargo container, partiranno dalla Cina circa 30mila tute, 100mila mascherine, 50mila tamponi. Un dono di Pechino, che dopo più di 50 giorni sembra essere riuscita ad arrestare l’avanzata del coronavirus. Nel pacchetto di aiuti ci saranno anche 30mila tute e respiratori.
A cura di Annalisa Cangemi
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La Cina è uscita dall'emergenza coronavirus. Dopo che il presidente Xi Jinping si è recato a Wuhan, dove ha avuto origine la pandemia di coronavirus, più di 50 giorni fa ormai, ha annunciato che la battaglia contro il coronavirus in Cina è quasi vinta. Due giorni fa infatti nel Paese asiatico è stato registrato il numero più basso di nuovi casi da quando è partita la comunicazione dei dati dell'infezione, il 21 gennaio: ce ne sono stati solo 19. Per questo adesso la Croce Rossa cinese è pronta a dare un cospicuo aiuto a quella italiana, donando mascherine chirurgiche, tamponi e respiratori.

Il nostro Paese si avvia verso il lockdown totale: ieri il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha annunciato la serrata quasi totale almeno fino al prossimo 25 marzo, in tutto il territorio nazionale. Ma le strutture ospedaliere in Lombardia, primo focolaio italiano del Covid-19, sono quasi al collasso: non solo per per la carenza di medici, molti dei quali sono in quarantena, ma anche per la carenza di mascherine protettive, tamponi, tute. Ed è di questo materiale sanitario che l'Italia ha bisogno in questo momento, per gestire l'emergenza. Perché negli ospedali italiani da Nord a Sud le scorte a disposizione del personale medico stanno per finire.

È di due giorni fa la notizia di una partita di 1000 ventilatori polmonari inviati in Italia proprio dalla Cina, segno tangibile di una collaborazione tra i due Paesi, promossa dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio e dal suo omologo Wang Yi stamattina. Un accordo per continuare una cooperazione sanitaria e tecnologica tra i due Paesi. "L'amicizia e la solidarietà reciproca pagano", ha spiegato il titolare della Farnesina, che su questo fronte ha lavorato, con la firma, un anno fa, del memorandum d’intesa sulla Via della Seta, che ha dato una spinta alle relazioni bilaterali tra Pechino e Roma.

Ma paga anche la forte presa di posizione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Non è passata inosservata infatti la visita a sorpresa del Capo dello Stato alla comunità cinese, quando l'infezione si stava già propagando nel mondo, ma non si erano ancora registrati i primi casi italiani, ma dal nostro Paese erano stati già bloccati i voli da e per la Cina. Mattarella ha voluto dare un messaggio forte, in chiave anti-razzista, recandosi in una scuola elementare a Roma, nel quartiere Equilino, la ‘Daniele Manin', dove è molto alta la presenza di bambini stranieri. Un sostegno concreto alla comunità cinese residente da anni in Italia, che già doveva fare i conti con i risvolti, anche economici, del virus. Quel potente gesto simbolico è stato recepito: già nella giornata di oggi, con un cargo container, partiranno dalla Cina circa 30mila tute, 100mila mascherine, 50mila tamponi. Un anticipo di un grande acquisto da parte dell'Italia di parte del materiale inutilizzato da Pechino per gestire l'emergenza.

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